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Immagine del redattoreSandro Usai

È qui la festa?

 



Leggo, in questi giorni, dichiarazioni di entusiasmo e di giubilo da parte di esponenti sindacali e politici per l'autorizzazione che ci ha dato la Commissione europea per l’utilizzo dei (nostri) fondi destinati al rimborso del 50% delle tasse aeroportuali per i vettori che intendono operare secondo quanto previsto dalla Delibera 44-14 del dicembre 2023.

 

È tutta una festa e, secondo alcuni, finalmente abbiamo rotto l’isolamento della nostra isola. Un’opportunità da non perdere!

 

Naturalmente tutta questa festa non è giustificata perché la realtà è un’altra e i numeri ci suggeriscono un po’ di prudenza prima di esultare ingannando noi stessi e i residenti.

 

La simulazione che potete trovare consultando questo link https://bit.ly/3V7GtPM ci mostra l’entità del rimborso ai vettori.

 

Come si può vedere il rimborso non arriva a 1.000€! Che, a fronte di un costo medio di 7.500€/ora volata che compresa la tratta di ritorno diventano 15.000€, diciamo che incide poco.

 

È molto, è poco?

Diciamo che prendiamo in considerazione un aereo da 180 posti non saranno questi mille euro a convincere un vettore a operare una nuova rotta, tenuto conto di tutti gli obblighi che ne derivano in termini di continuità del servizio che devono essere garantiti.


Tenuto conto che nel 2024 la domanda supera abbondantemente la disponibilità di posti offerti è ragionevole prevedere che i vettori sposteranno i loro aerei dove le rotte sono più redditizie senza dover affrontare obblighi derivati da miseri incentivi.


Il dettaglio degli obblighi e delle voci dei rimborsi li potete leggere voi stessi consultando la Delibera regionale.

 

L’efficacia del provvedimento è facilmente misurabile se verifichiamo le adesioni dei vettori alla Manifestazione d’interesse pubblicata la Regione Sardegna per avviare la consultazione pubblica.

 

Concludo con una considerazione: i soldi non sono tutto e se vogliamo solleticare l’interesse dei vettori aerei verso la Sardegna bisogna concentrarsi sulle leve di sviluppo economico legate al turismo. Anche perché i residenti sono ben definiti come bacino d’utenza e i numeri sono davvero piccoli per convincere un vettore a investire da noi.

 

Ancora una volta, come dico da tempo, è necessario che le azioni di sviluppo messe in atto dai due assessorati al Turismo e Trasporti siano concertate insieme a fronte di un’analisi di mercato puntuale, rigorosa e lungimirante.

Altrimenti, come abbiamo visto in questi giorni, assistiamo a vari schemi propagandistici che illudono le persone e non risolvono il problema della mobilità aerea.

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