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  • Immagine del redattoreSandro Usai

TURISMO, nel sud Sardegna a rischio 500mila presenze


Grafico con la stima delle perdite (€) per il sud Sardegna
Grafico con la stima delle perdite (€) per il sud Sardegna

Ormai dovremmo esserci. Il modello di Continuità aerea “made in Todde” sta per vedere la luce. Frequenze e posti disponibili sono stati tagliati pesantemente su tutt’è tre gli aeroporti. Lo scalo di Cagliari pagherà più di tutti la scure del taglio dei posti offerti proiettandolo su valori negativi, rispetto al 2019 con -4% sulla Roma Fiumicino e -24% sulla Milano Linate che in valore assoluto diventano, rispettivamente, -36.949 e -170.719 di posti offerti.


Se nel 2022 è prevedibile un ulteriore aumento dei passeggeri nazionali su Cagliari, che fanno ben sperare al ritorno dei numeri pre-pandemia, dobbiamo interrogarci che fine faranno quei passeggeri che non troveranno posto sulle direttrici previste dal bando.


Possiamo sicuramente immaginare che si riverseranno nel libero mercato andando a rafforzare le low cost che operano negli aeroporti di Malpensa (Easy jet, Ryanair, Wizzair), Bergamo (Ryanair) e Ciampino (Ryanair).

Il numero che ricaviamo dall’analisi, -207.568, ci mostra un valore importante che nell’incoming genererà dinamiche di mercato pericolose con il rischio reale di perdere una parte di turisti lombardi.

Il grafico mostra la stima del valore (Euro) delle perdite riferite al mercato turistico lombardo.

La minaccia è reale perché i lombardi si ritroveranno a confrontarsi in condizioni di libero mercato senza top price e sarà naturale fare confronti con altre destinazioni turistiche più economiche nei trasporti.

In un momento storico rappresentato da particolare criticità per il turismo e con un cambio radicale delle abitudini di prenotazione delle vacanze che vede predominare il last-minute e a volte il last-second, accedere a tariffe convenienti per spostarsi in aereo diventa impossibile se si utilizzano le low cost.

La conseguenza più immediata è che il turista lombardo valuterà di viaggiare in nave oppure dovrà valutare quanto è disposto a farsi erodere il budget riservato alla vacanza dal costo del viaggio.


Siamo davanti ad una reale minaccia che per il sud Sardegna rappresenta una diminuzione dei ricavi riconducibili al ricettivo, alla ristorazione, agli stabilimenti balneari.

La grafica elaborata sulla base degli arrivi e presenze dichiarati dal sistema SIRED regionale ci mostra i valori stimati ripartiti tra le principali località che insistono intorno al bacino di interesse territoriale dello scalo cagliaritano assumendo, come ipotesi, una spesa giornaliera di 130€ a persona.


La mossa messa in atto dall’Assessorato regionale ai Trasporti, con la riduzione dei posti offerti in partenza e arrivo a Cagliari, è inspiegabile. Non vorrei che anche questa scelta sarà giustificata con “ce lo chiede l’Europa!”


Il sud Sardegna è fortemente penalizzato da queste scelte che si ripercuoteranno anche sui conti della società di gestione, Sogaer.

I primi a pagare queste scelte saranno i lavoratori che subiranno i tagli imposti dal management Sogaer orientato a contenere le perdite dopo due anni di pandemia.

Le briciole previste dalla legge Omnibus, per sostenere gli aeroporti falcidiati dalla situazione Covid, serviranno a poco se non si studiano strategie e misure lungimiranti capaci di contrastare i fenomeni speculativi che interessano i flussi turistici nazionali e internazionali.

Certo la pandemia è una seria minaccia ma, come abbiamo visto in questa estate, l’aeroporto di Olbia, a luglio, agosto e settembre ha fatto registrare un aumento importante di passeggeri nazionali, rispetto al 2019, Cagliari non ha saputo (o potuto?) fare niente per arginare la tendenza negativa in atto che nel nord est della Sardegna si è trasformata in forza viva della ripresa.


Sud e nord est dell’isola sono due territori molto diversi che forniscono all’isola un quadro importante sui flussi passeggeri.

È per questa ragione che in molti non ci capacitiamo delle scelte messe in atto che danneggiano i territori che si alimentano dei flussi passeggeri in arrivo a Cagliari.


Chissà se i numeri riportati in questa riflessione potranno incidere sulle scelte operate dall'Assessorato.

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