top of page
Immagine del redattoreSandro Usai

Tra rutti e un bicchiere di birra si consuma il dramma della Continuità territoriale

Una breve riflessione confrontando le condizioni del nostro bando per la Continuità territoriale con quanto hanno fatto in Corsica.


È incredibile come venga strattonata la materia (tecnica) sulla Continuità territoriale. Da una parte i giornalisti che insistono sulla narrazione di fantasia che non ha riscontri fattuali e dall’altra la politica che condisce di propaganda un tema che da decenni tocca i nervi scoperti dei sardi.


Oggi desidero riprendere un minimo di ragionamento basato sugli elementi reali che hanno contribuito a creare il collasso dei voli e il costo ingiustificato dei posti offerti nel mercato libero (residenti e non residenti) e della Continuità territoriale allargata ai non residenti.

Partiamo dagli elementi più importanti.


1. La Regione Sardegna non sa quanti sardi volano in regime di libero mercato e di Continuità territoriale.

La mancanza di conoscenza del numero di residenti che utilizzano il servizio in Continuità territoriale fa sì che sia impossibile progettare le frequenze e la capienza dei velivoli.

Questo significa che le frequenze e posti disponibili per tratta approvati dal Decreto Ministeriale, su proposta della Regione Sardegna, sono senza una base numerica reale e quindi contengono la vulnerabilità legata all’improvvisazione.


Come si sono comportati i corsi?

I corsi hanno fornito alla Commissione europea il valore preciso dei viaggiatori su ogni tratta richiesta in Ct dimostrando che il progetto di mobilità ha una base reale e una capacità di surplus che non calpesta le regole di libero mercato previste dal regolamento UE noto come 1008/2008


2. Il regime di Continuità territoriale prevede che l’aggiudicatario goda della esclusività del servizio nella rotta Milano-Linate e Roma-Fiumicino da tutti gli aeroporti isolani.

Questo punto è il motivo vero del disastro delle tariffe a cui abbiamo assistito questa estate. Senza la possibilità di stabilire un top price per la tariffa non residenti è evidente che il vettore si approfitta del vantaggio dato dal monopolio e quindi opera secondo la sua convenienza sino ad arrivare a strozzare i passeggeri non residenti. Il risultato è stato che siccome ITA si è approfittata della situazione anche gli altri hanno seguito a ruota.


Come si sono comportati i corsi?

Anche in questo caso i corsi hanno previsto tra i criteri di aggiudicazione del bando la dichiarazione del valore della tariffa che il vettore intende applicare ai non residenti. L’astuzia di questo passaggio è interessante perché in questo modo hanno aggirato il blocco che la Commissione europea pone al top price e hanno garantito al turista di conoscere una tariffa relativamente stabile e non soggetta alla speculazione del momento ovvero legata alla pressione della domanda.


3. Il regime di Ct non prevede posti riservati ai residenti.

Il regime dei voli in Continuità territoriale non prevede che i residenti abbiano forme di protezione o precedenza nelle prenotazioni. Questo potrebbe portare, per assurdo, che un aereo può risultare completamente occupato da non residenti nonostante sia stato pagato dalla Regione Sardegna per le esigenze dei residenti.


4. I voli aggiuntivi offerti da ITA in regime di Ct non servono ai residenti.

Questi voli aggiuntivi servono per sopperire la crescita della domanda durante la stagione estiva che è caratterizzata da non residenti. I residenti nei mesi di luglio e agosto diminuiscono lasciando ampi spazi ai non residenti.

A tal proposito è interessante ricordare che cosa prevede il Regolamento europeo 108/2008: "Il regime derogatorio previsto dal Regolamento UE 1008/2008 in vigore prevede di ripristinare l'equità tra le regioni riguardo alle condizioni di accesso allo sviluppo economico e sociale e alla mobilità dei cittadini residenti (per motivi di viaggio professionale, medico, associativo o per scopi ricreativi).

Questo sistema non è destinato a sovvenzionare l'attività turistica, che costituirebbe una distorsione della concorrenza tra le diverse regioni attrazioni turistiche dell’Unione."


Come si sono comportati i corsi?

Anche in questo caso nel bando della Corsica si trova la prescrizione verso il vettore sui posti aggiuntivi che deve mettere a disposizione nelle sei settimane che vanno da metà luglio e fine agosto. Quindi il vettore sa già da bando che per quel periodo dovrà predisporre quel numero di posti offerti per garantire i picchi di domanda.

Fine della puntata

180 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page