Senza bando, senza proroga: che fine farà la Continuità territoriale aerea?

Immagine creata con Gemini sulla mobilità aerea futura

Il bando sulla nuova Continuità territoriale (si fa per dire visto che mantiene la stessa formula!) non c'è oggi e non si ha certezza quando uscirà. 

Se a questo aggiungiamo le difficoltà a prorogare il bando, visto che dovranno passare anche per l'accettazione dei vettori, e l'impossibilità ad aprire un bando di emergenza per mancanza dei presupposti tecnici imposti dagli Orientamenti di Bruxelles, temo che ci aspetti una estate movimentata e colma di incertezze.

L'assessorato: a) ha scelto scientemente di non presentare il nuovo bando il 26 aprile scorso e ad oggi non risulta avviata la richiesta di proroga lasciando nella totale incertezza i passeggeri che hanno bisogno di prenotare dopo il 26 ottobre; b) avrebbe potuto avviare subito la richiesta di proroga favorendo, in caso di accettazione, una linearità nel sistema di prenotazione. Chi si avvantaggia della situazione è Ryanair che opera su Bergamo e Ciampino. Peccato, sarebbe stata la prima volta che i passeggeri avrebbero avuto la possibilità di prenotare con largo anticipo in continuità dopo la data di scadenza e invece ad oggi permane la situazione di incertezza esattamente come gli anni scorsi che almeno il bando c'era!

I rapporti con Aeroitalia.

Immagino che in assessorato ci sia un attimo di delusione e smarrimento per la situazione che interessa la Continuità territoriale aerea visto il fallimento del tentativo di dare una "spallata" a Aeroitalia dopo il problema verificatosi nel volo Cagliari-Linate del 10 giugno scorso. A più riprese, infatti, è stata richiamata la necessità di garantire standard di sicurezza sugli aerei "della Regione adibiti al servizio per la Continuità territoriale" invocando "approfondimenti da parte di ENAC."

A meno di ulteriori novità, forse, alla Regione non rimane altra scelta che mettersi l'anima in pace e prorogare di 12 mesi la Ct se il bando sarà pubblicato entro il 25 aprile 2026. Non sarà facile da spiegare ai sardi soprattutto se il nuovo bando non conterrà le soluzioni annunciate. 

Il sogno per ITA. Anche i palesi favori che manifestano in assessorato ai trasporti, e non solo, a favore di ITA devono fare i conti con le affermazioni del suo ad, Joerg Eberhart, che pone una condizione molto importante rispetto all'esercizio di una rotta fissando all'8% (il doppio del valore previsto dalla compensazione in caso di perdite certificate) la remunerazione per la sua sostenibilità. E la Ct difficilmente potrà garantire questi margini soprattutto con l'ipotesi di abbassare la tariffa agevolata che indurrà un aumento della tariffa media per i non residenti. In pratica, se la Ct passerà in mano a ITA andremo incontro a una situazione che è il contrario di quello che si auspica l'assessorato visto il tentativo di allargare la platea degli aventi diritto a tariffe agevolate che limiterebbero l'azione commerciale del vettore! In altre parole, se il prossimo bando lo vincesse ITA il prezzo dei biglietti per i non residenti salirebbe. La proiezione è confermata anche dallo studio del Corriere della Sera che ha rilevato un aumento delle tariffe di ITA su Linate di oltre il 25% a partire dal nuovo regime imposto da Bruxelles conseguente alla fusione con Lufthansa.

A questo punto se con ITA le prospettive di avere tariffe eque per i non residenti sono una chimera e se con Aeroitalia il servizio erogato sino a oggi mostra molte criticità, a dire di tanti passeggeri, alla Regione non rimane che accendere un cero e sperare che il prossimo bando lo vinca un vettore di seria A che in Italia non esiste.

Davanti a questo scenario mi sembra ovvio che il sistema bloccato con esclusiva sulle rotte non è più sostenibile e la Regione bene farebbe ad avviare una riflessione seria sul nuovo modello di Ct. Sono ancora in tempo, se vogliono!