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Immagine del redattoreSandro Usai

Siamo sicuri che un governo unico per gli aeroporti sardi sia una scelta giusta?


Foto aerostazione Cagliari
Foto aerostazione Cagliari

Il momento è delicato e la situazione è seria, direbbe qualcuno!

La Sardegna si appresta per l’ennesima volta e con grande affanno a trovare una soluzione per garantire la mobilità ai sardi. Ormai mi sembra evidente che il concetto di continuità territoriale si stia sempre più affievolendo e passando di moda sotto i colpi della incapacità politica di elaborare un progetto serio e lungimirante per la Sardegna.


Nel mentre che la situazione sta sempre più degenerando nei cieli della Sardegna è verosimile prevedere che ci saranno scossoni nella creazione della regia unica della gestione degli aeroporti sardi.


Alghero e Olbia sono passati da un azionariato a forte presenza di soggetti pubblici a uno totalmente privato. Il passaggio di mano, a mio avviso, fa parte di una strategia politica che prevede un cambio di paradigma rispetto al ruolo degli aeroporti. In mano ai privati gli aeroporti diventano aziende totalmente a vocazione profit ponendo in secondo piano il loro ruolo sociale di sviluppo del territorio che dovrebbe essere garantito dalla presenza pubblica di una parte dell’azionariato.

Quanto questa formula attualmente in uso per Alghero e Olbia sia la soluzione giusta per il territorio lo vedremo. Certamente sarebbe interessante conoscere il Piano industriale di F2i rispetto allo sviluppo delle due infrastrutture del nord Sardegna e come esso si integra nel territorio.


F2i Ligantia è controllata da due Fondi gestiti da F2i (il Fondo ANIA-F2i con il 45% circa ed il Terzo Fondo F2i con il 34% circa) e partecipata dalla Fondazione di Sardegna (5%) e da due società (11% e 5% rispettivamente) gestite da fondi Blackrock Infrastructure. (https://bit.ly/3Aqdni9)

A loro si aggiungono i soggetti pubblici rappresentati da Regione Sardegna, Sfirs, Camere di commercio di Sassari e Nuoro. Quindi abbiamo una presenza pubblica comunque significativa per incidere nelle scelte industriali del socio di maggioranza a garanzia del ruolo socio-economico che gli aeroporti hanno nel territorio in termini di ricadute.


F2i, come ho già scritto in un mio post su Facebook, è sicuramente in pole position per acquistare le quote della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano se ci saranno le condizioni economiche (un'offerta congrua) e l’approvazione politica che può suggerire al Presidente della Camera di Commercio di mollare l’osso.

E proprio queste condizioni che al momento sembrano non esserci, a parole, di fatto si stanno concretizzando se le colleghiamo al silenzio della politica regionale in merito al futuro dei tre scali aeroportuali.


Mi sembra evidente che la politica vede di buon occhio l’ambizioso programma espansionistico di F2i di diventare quel regista che la precedente Giunta Pigliaru aveva messo in cantiere.

E proprio il silenzio della Giunta Solinas è già un segnale che la dice tutta sulla questione.


Se questa sarà una scelta giusta per la Sardegna e i sardi lo vedremo presto. Di una cosa sono ragionevolmente certo che una infrastruttura così importante come l’aeroporto non può essere lasciata totalmente in mano ai privati senza alcuna intermediazione dell’interesse pubblico rappresentato dai sardi.

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