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Immagine del redattoreSandro Usai

Quali priorità per la nuova Continuità territoriale?



C'è voluto l'evento organizzato dal Centro Studi Aldo Moro Sardegna e dall'Associazione Nelson Mandela per capire come sarà la formula della Nuova Continuità territoriale aerea pensata dall'assessorato ai trasporti e annunciata dall'assessore Barbara Manca. Tranquilli, sarà la stessa di quella attuale.


Infatti sarà basata sugli Oneri di Servizio Pubblico e regalerà, sotto ricatto dei vettori (altrimenti non partecipano alla gara), l'esclusiva sulle rotte verso Milano Linate e Roma Fiumicino.

Insomma non sarà un Nuovo modello o una Nuova formula. È verosimile invece prevedere l'aggiustamento di una parte delle distorsioni presenti nell'attuale bando ereditate da anni di pigrizia e incompetenza.


Se vi appassiona il tema provo a spiegare perché la montagna partorirà un topolino.


Partiamo dall'esclusiva

La questione è centrale e rappresenta il neo più grosso dell'attuale formula. Concedere l'esclusiva al vettore aggiudicatario del servizio significa consegnargli un portafoglio clienti di 2 milioni e 355mila passeggeri residenti e non residenti (dato del 2023).

I residenti pagano una tariffa prevista dal D.M mentre i non residenti trovano le tariffe libere senza mitigazione del prezzo. Esiste un'eccezione che consente ai non residenti di usufruire delle tariffe in Continuità quando si spostano per motivi di lavoro durante la stagione winter IATA.


Prima considerazione. La Regione sta elaborando il nuovo bando ascoltando le ragioni degli stakeholder ma non quelle dei cittadini che evidentemente essendo i beneficiari non sono azionisti. Ricordo a questi signori che i passeggeri residenti sono anche elettori e quindi i principali stakeholder della loro presenza in quegli uffici.


Seconda considerazione. Se il nuovo bando, che non prevede una nuova formula, sarà la sintesi della fase di ascolto la Regione potrà affermare che "questo è il massimo che abbiamo potuto ottenere tenendo conto che ci siamo mossi tra le rigide regole europee e le dinamiche commerciali dei vettori".

Quindi se sarà il migliore compromesso per far viaggiare 1/3 dei passeggeri residenti sicuramente i sardi sceglieranno i servizi del vettore aggiudicatario. 

Allora mi chiedo se in Regione sono così sicuri del loro lavoro perché vogliono precludere ad altri vettori di poter liberamente concorrere sulla stessa rotta?

D'altronde la Ct2 funzionava senza esclusiva. Tra l'altro sarebbe anche una maggiore garanzia per i non residenti che avendo più scelta e verosimilmente migliori tariffe potrebbero scegliere di venire in Sardegna con maggiore decisione.


Francamente vi dico io qual è il vero motivo per cui la Regione non prevede la eliminazione della esclusiva. Senza esclusiva non esiste la Continuità territoriale come la intende la Regione.

E sapete perché  non esiste? Perché il vettore che già lucra grazie a una tariffa vuoto per pieno applicata ai residenti, di cui non si conosce l'origine, con l'esclusiva avrà anche la libertà di applicare tariffe in libero mercato ai non residenti durante la stagione estiva. L'unico modo per ridimensionare il guadagno facile è metterlo in concorrenza restituendo fiducia anche nei consumatori.

Aggiungo che anche i sardi si potranno giovare di questa modalità di accesso al servizio perché sarà facile trovare tariffe più basse di quelle esposte in Continuità territoriale.

Quindi sarebbe anche il modo di migliorare la mobilità accedendo ad una maggiore offerta di orari e tariffe.


Terza considerazione. Da più parti sento l'obiezione che se apriamo al libero mercato su Cagliari Ryanair aumenterà la sua posizione dominante peggiorando il quadro generale.

Per capirci, se oggi Ryanair ha il 56% di posizione dominante su Cagliari dipende dalle politiche commerciale attuate dal gestore aeroportuale. Certamente non dipende dai sardi! Quindi, ancora una volta, siamo davanti ad un altro aspetto distorsivo del mercato che questa volta preclude ai residenti di giovarsi di una sana competizione tra vettori.

A tal proposito basta citare come ha agito l'aeroporto di Olbia che ha saputo mantenere un equilibrio tra i vettori evitando di subire le pretese di un solo fornitore.


Partendo da queste brevi considerazioni è importante rimettere al centro della discussione l'intero impianto della Continuità territoriale. La Regione è libera, sin quando glielo permetterà il Consiglio regionale, di dedicarsi alla progettazione della Continuità territoriale ma non può arrogarsi il diritto di bloccare lo sviluppo di un territorio perché teme la concorrenza. Tra l'altro non capisco che cosa temano.

Se il bando che partoriranno sarà davvero la migliore risposta che si può dare ai residenti per garantirgli la mobilità aerea perché si preoccupano di aprire alla concorrenza?


Quindi ben venga il nuovo bando per la Continuità territoriale ma lasciamo che anche il libero mercato si possa aggiungere fornendo ulteriore energia e capacità di posti e frequenze che garantiscono sviluppo e prosperità alla Sardegna.


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