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Immagine del redattoreSandro Usai

Piacere, mi chiamo Sardegna.


Il gruppo della 2a B attende i visitatori a Palazzo degli Scolopi
Fonte: Oristanonoi - Il gruppo della 2a B attende i visitatori a Palazzo degli Scolopi

A tanti turisti piace la Sardegna. Soprattutto quella estiva e balneare.


Arrivano in tanti e tutt'insieme tra giugno e agosto per poi scemare a settembre e ottobre.

 

Analizzando i dati dell'aeroporto di Cagliari nel periodo gennaio-settembre 2023 e 2024 è interessante rilevare il dato dei passeggeri giovani (2-11 anni) arrivati a Cagliari.

 

Risultano 34.000 in arrivo con i voli internazionali e 63.000 con i voli nazionali. Sono un bel numero di giovani sui quali sarebbe interessante investire costruendo con loro un rapporto vivo e fidelizzante con la nostra Isola.

 

E per investire su di loro e sui loro genitori non servono costose campagne promozionali in Italia e all'estero che raccontano la nostra terra cercando di convincerli a scegliere la Sardegna: sono già qui!

 

L'idea che sostengo da tempo è che dobbiamo fare qualcosa che inali nei giovani turisti un'idea di Sardegna autentica che va oltre l'esperienza marino-balneare.

 

Dobbiamo investire su questi giovani che sono arrivati in Sardegna. Essi sono un patrimonio incredibile e una risorsa potente per poter creare una connessione capace di irrobustire le relazioni e fortificare i rapporti.

 

Proviamo a chiederci che cosa stiamo facendo per loro.

Che cosa gli stiamo trasmettendo? Che cosa gli stiamo offrendo oltre il mare? Abbiamo provato a raccontargli la nostra storia millenaria, le nostre tradizioni, la nostra cultura?

 

Tutto questo fuori dagli stereotipi che vediamo in tante brochure che rappresentano la nostra cara Sardegna fatta di un mare … (mettete il termine che vi piace di più), porcetto e libagioni varie. Raramente vediamo luoghi della cultura perché c’è un convincimento forte che qui i turisti vengono solo per il mare e poco gli interessa la cultura.

 

Forse in tanti sono conviti che la cultura non attrae, non paga. Eppure, tutte le rilevazioni dicono il contrario sulle motivazioni delle scelte di viaggio.

Quando realizzai il sito Sardegnaturismo, gli intervistati (personas) ci dichiararono come prima motivazione di viaggio la cultura, intesa nel modo più largo.

 

Il viaggio di questi giovani inizia quando i loro genitori scelgono di venire in Sardegna. Molto spesso già a partire da febbraio quando nasce l’ispirazione e poi alimenta l'attesa.

 

Ad oggi sappiamo molto poco di quanti sceglieranno la Sardegna nel 2025 e di quanto sono consapevoli di quello che troveranno. Oltre il mare!

I giornali a gettone raccontano che siamo la meta più ricercata su Google, bla, bla, etc, etc. Ma questo non basta!

 

Il dato vero, reale, lo rileviamo solo quando li vediamo sbarcare dagli aerei e dalle navi. Ma di loro sappiamo molto poco. E dei giovani a seguito ancor meno!

 

A quei giovani e giovanissimi, oltre che divertirsi, possiamo proporgli una estensione della loro vacanza offrendogli una lettura, un’esperienza ritagliata per loro che possa metterli in contatto con la Sardegna autentica anche oltre i mesi canonici delle vacanze?

 

È pensabile che tutti i turisti che vengono in Sardegna siano apatici e gli interessa solo godersi il sole e il mare? No, non è pensabile! Secondo me!

 

Che cosa possiamo studiare per cercare di seminare e contaminare questi giovani affinché diventino casse di risonanza, ambasciatori che espandono la narrazione sulla Sardegna proiettandola come quel continente che in tanti amano raccontare?

 

Tutte queste domande dovrebbe porsele l'assessorato regionale al Turismo e l'assessorato regionale alla Cultura in una logica interassessoriale che la Presidente Todde aveva auspicato in campagna elettorale.

 

E allora, mi chiedo, da dove possiamo partire per iniziare la contaminazione culturale dei giovani che arrivano in Sardegna per vacanza? Un seme potrebbe in futuro dare i frutti sperati creando connessioni ed emozioni capaci di vivere negli anni?

 

La mia idea prevede di coinvolgere le società di gestione aeroportuale per la prima accoglienza, la Compagnia di navigazione che offre la nave che li trasporta, dopo tante ore di navigazione, a destinazione (in buona parte a Olbia e a seguire Porto Torres).

 

A seguire farei in modo di recapitare ai titolari di strutture ricettive alberghiere e extra alberghiere materiali divulgativi cartacei e digitali (App) in grado di soddisfare curiosità e interesse sempre vivo nel turista che vuole scoprire il luogo che lo ospita vivendo da viaggiatore alla scoperta dei luoghi.

 

L’assessorato al turismo possiede tutte le mail dei referenti delle strutture alberghiere, compresi i loro numeri di cellulari. Perché non provare a coinvolgerli nella divulgazione dei nostri attrattori, dei nostri musei al chiuso e a cielo aperto, con l’auspicio che loro si facciano promotori verso i loro ospiti?

 

Quale risultato arriverà da questa azione, al momento non sono in grado di quantizzarlo. Tuttavia, esistono i modi per rilevare l’interesse e il ritorno in termini di risposta e per i più veniali anche il valore economico.

 

Sono certo che ogni seme piantato nella testa di un turista/viaggiatore potrebbe attecchire e trasformarsi in una forza incredibile capace di promuovere la Sardegna alimentando quell’amore che si riconosce a chi ti ha dato tanto.

 

Pensiamoci e lavoriamo per la prossima stagione.

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