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Immagine del redattoreSandro Usai

Per il 2021 voglio un inno al turismo!


Fotogramma spot Costa delle Miniere Costa Verde - "Noi non garantiamo il pensiero unico"

Quando il futuro diventa incerto come oggi ci viene spontaneo pensare se saremo in grado di affrontare le avversità che, sappiamo, si possono presenteranno davanti al nostro cammino.

Siamo indeboliti da un nemico invisibile e alquanto aggressivo e pericoloso che minaccia la nostra salute prima che il borsellino. Tuttavia sentiamo una forza interiore che ci dice di non mollare e dedicare le nostre energie per individuare un percorso capace di farci vedere il futuro.


E proprio quel lavoro sul turismo al servizio dei turisti che ci ha sostenuto in questi anni, che abbiamo visto nascere, svilupparsi, affermarsi con successo sino al 2019, oggi ci sta procurando incertezza, preoccupazione, angoscia, sofferenza perché il futuro non è prevedibile.


E allora voglio ripartire proprio da dove mi sono fermato il 8 marzo. Avevo concluso l’organizzazione dell’evento Pane Fresco, presso il Parco di Porto Conte, riservato a 150 bambini della scuola primaria di Alghero e Sassari. Avremmo avuto la partecipazione dei maestri panificatori e gli assaggi di pane tipico.

Doveva essere un evento straordinario di festa con i bambini al centro della scena (teatrale) per celebrare la bontà del pane fresco prodotto dai nostri artigiani e confezionato con farine prodotte nella terra di Sardegna sempre generosa e amorevole con i suoi abitanti quando la rispettano e la preservano tutelandola.

In quell’occasione avremmo parlato di ambiente, di futuro alimentare, di identità, di inquinamento, di turismo sostenibile connesso all’agricoltura.


Ecco, voglio ripartire da lì, dall’innocenza dei bambini che meritano il nostro totale impegno per la costruzione di una Sardegna che sappia impostare le regole per i turismi favorendo lo sviluppo di idee e imprese capaci di elevarla da semplice isola a perla del mediterraneo.

E non è solo un sogno!


Voglio ripartire da quello che ho trovato benefico per la mia mente e per il mio corpo dedicando tempo e idee per servire chi ci sceglie per trascorrere le sue vacanze in Sardegna con la consapevolezza di poterlo contaminare (contagiare) con la nostra cultura.


Allora ripartiamo. Ma non come prima!

Come quando la vita ti riserva un fatto particolare ti accorgi che nulla sarà come prima. E il Covid-19 rappresenta questo. E allora siccome la lezione è ancora in corso come possiamo ridisegnare la nostra partecipazione sociale mantenendo le distanze, indossando mascherine, predisponendoci con diffidenza verso gli altri, temendo il contagio ad ogni uscita da casa, evitando di prendere un aereo o soggiornare in un hotel?


Con i dati degli aeroporti e porti sardi che stiamo rilevando in questi giorni sembra che l’uomo abbia abbandonato la voglia di viaggiare in aereo e nave. Ma avrà abbandonato anche la voglia di esplorare, scoprire, amare il mondo?

Per ora la ferita da Covid è ancora fresca e la paura pervade le nostre scelte inducendole alla prudenza.


Anche le parole ripetute come slogan che segnano i tanti messaggi che troviamo sui social, SERENA, SICURA, non hanno sfondato e il risultato si vede.

Forse stiamo sbagliando se pensiamo che dopo un lutto (l’insieme dei sentimenti negativi e di paura che ci hanno toccato in questi mesi) la vita possa riprendere come se niente fosse. Il turista va accompagnato con pazienza e amorevolezza nel suo nuovo percorso di avventura e la SARDEGNA che ha la forza dei silenzi dove il vento spira forte e il sole è unguento per le ferite è sicuramente capace di aiutare il turista a superare il trauma riscoprendo come il mare è curativo dell’anima e gli elementi di sardità sono l’antidoto al malessere causato da una società che sembrava voler affermare il dominio su tutto e invece poi si è dimostrata fragile e debole.


La Sardegna è in grado di ripartire proprio dai turismi perché è capace di creare le migliori condizioni di vivibilità nel rispetto dei nostri ospiti.


Man mano che si allenterà la paura di entrare in un aereo dovremmo essere pronti a dischiudere i nostri cuori e le nostre menti offrendo ai cittadini del mondo, che sognano un’isola immune che si è conservata intatta nei valori e nel rispetto dell’ambiente, una Destinazione trasparente come il mare che la circonda.


Troviamoci, confrontiamoci, apriamo sa janna. Le persone vogliono tornare a sperimentare esperienze capaci di mitigare le loro preoccupazioni seguendo un percorso psicologico di accoglienza induttiva.


Nel bellissimo video di promozione della ʟᴀ Cᴏsᴛᴀ ᴅᴇʟʟᴇ Mɪɴɪᴇʀᴇ ᴇ Cᴏsᴛᴀ Vᴇʀᴅᴇ! c’è una scena che colpisce particolarmente. Quando i due turisti entrano nel bar e vedono un gruppo di avventori che stanno bevendo un bicchiere di birra, per un attimo sembrano spaventati e smarriti, poi tutto si scioglie nel sorriso con il gesto che indica “salute”.

La Sardegna è questo, SALUTE, SALUDE, nel senso di accoglienza, inclusione, avanti, benvenuti.


Abbiamo bisogno di riappropriarci della nostra vita con ritmi più gentili, meno irruenti. Ecco perché dobbiamo ripartire a viaggiare, scoprire ma concedendosi il giusto tempo per vivere l'esperienza offerta nella cornice sociale e umana che ci fa sentire SICURI. Questa volta si, la parola è corretta.

Gli esperti parlano di oltre 200 forme di turismi. Quanti di questi turismi sono realmente praticabili in Sardegna?

Sicuramente sono tanti e tutti curativi soprattutto oggi che stiamo ricominciando.


Dobbiamo insistere, senza trasgredire i buoni canoni della comunicazione e del marketing, presentando la nostra Destinazione turistica non come un luogo sicuro ma come un luogo capace di restituirti la longevità del benessere interiore.


Alla prossima stazione si cambia e saremo nel 2021. Prepariamoci perché la Sardegna ha davvero tanto da offrire se i sardi lo capiscono.

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