La Delibera 28/8 appena approvata dalla Giunta regionale prevede la modifica e integrazione della precedente 44/15 approvata dalla Giunta Solinas a dicembre scorso dove si dava avvio al rimborso di una quota del biglietto aereo. Direi che è stata una vera conquista per i sardi che, dopo decenni, fornisce una prima risposta contro la discriminazione tra i passeggeri residenti protetti dalla Continuità territoriale e gli altri che utilizzano senza protezione il Libero Mercato. Una vera e propria ingiustizia.Nella Delibera appena approvata si legge che la precedente iniziativa non ha trovato una buona risposta da parte dei sardi e che solo in pochissimi hanno avviato la richiesta di rimborso.A leggere la Delibera, sembrerebbe che la causa del fenomeno sia riconducibile alle modalità tecnico-amministrative (utilizzo dello Spid, CIE, CNS per la identificazione del richiedente) e alla complicazione per caricamento dei documenti di rendicontazione.A mio avviso non è l’unica causa vera e il fenomeno andrebbe indagato meglio e approfondito.
La tariffa media dei biglietti è inferiore ai 100€
Partiamo da un articolo di Leonard Berberi sul Corriere della Sera. In quell'articolo l'autore mostra il risultato di un'analisi sulle tariffe medie fornite dalla piattaforma specializzata Cirium fornendoci un interessante indizio sul costo medio dei biglietti aerei (vedi grafico). Se l’analisi è corretta è verosimile che, in parte, i sardi non hanno richiesto il rimborso perché la tariffa dei voli in Libero mercato era più bassa del valore di soglia fissato in 100€. Se fosse così sarebbe già una bella notizia.
Sulla base di questa ipotesi ci dobbiamo chiedere se il valore di 75€, applicato per la tariffa in regime di Continuità territoriale come base 100, ha indotto un innalzamento della soglia sino a 100€ che con lo sconto del 25% diventano 75€.
Lo schema ha una sua ragione perché punta a evitare la concorrenza tra i voli che godono degli aiuti sociali e i voli in Continuità territoriale ma pone anche un limite che è proprio nel suo assunto.
Tenuto conto delle dinamiche commerciali che stiamo osservando in questo periodo diventa importante esplorare una formula che non ci precluda di scendere sotto i 75€, almeno per le altre tratte nazionali e internazionali. A tal proposito basterebbe leggere il bando della Corsica.
Di fatto accade che la tariffa in Continuità territoriale condiziona la possibilità di avere migliori tariffe applicabili ai voli offerti dai vettori Ryanair, Volotea, Vueling, presenti in Sardegna tutto l’anno, senza contare i vettori che si aggiungono durante la stagione estiva IATA.
Insomma, se i dati estratti dalla piattaforma Cirium sono verosimili, la maggioranza dei sardi mediamente spende meno di 100€ per spostarsi nelle tratte in Libero mercato.
Biglietti aerei acquistati da persone giuridiche
Sempre per giustificare la scarsa adesione dei sardi a richiedere lo sconto sui biglietti bisogna tenere conto dei titoli di viaggio richiesti da persone giuridiche a favore dei propri dipendenti. Anche in questo caso è vero che il biglietto è intestato a un residente ma è acquistato da una società. In altre parole, il rimborso non sarebbe ammesso perché il dipendente non avrebbe diritto di richiedere nessun rimborso non avendo speso per quel viaggio. Magari una verifica in questo senso sulla procedura informatica non sarebbe male.
I viaggi e la privacy
Una terza ipotesi, che può sembrare bizzarra, che tiene conto di un altro aspetto non secondario, interessa tutta quella platea di passeggeri che ritengono la loro privacy più importante di ottenere un rimborso attraverso il loro Comune di residenza. Credo che siano tanti quelli che non desiderano far sapere i propri spostamenti o stili di vita a un impiegato comunale. Soprattutto se è residente in un piccolo Comune! Potremmo dire che la privacy è sacra e affanculo ai soldi se devo far sapere i fatti miei al vicino di casa!
Naturalmente le tre ipotesi, che si sommano all’idea di un sardo pigro o che è impedito rispetto agli ambienti digitali, andrebbero approfondite e valutate con dati alla mano in modo da disegnare una migliore formulazione degli aiuti sociali a partire dal 2025.
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