L’hanno definito Guru, Santone, Fuoriclasse, e nel video, visibile nella pagina Facebook del Gal Logudoro e Goceano, financo Giardiniere.
Eppure lui non si scompone e non se la tira, anzi. Nella recente intervista che Josep Ejarque ha rilasciato a Fausto Farinelli, su Icebergonair il 17 giugno, si mostra sempre molto sorpreso di questi roboanti riconoscimenti che gli riservano i giornali e i suoi più grandi estimatori. Pensa umilmente anche che non sia il solo esperto di marketing della Destinazione turistica in Italia e per questo è ancor più grande la meraviglia quando lo acclamano al suo arrivo come il salvatore delle presenze turistiche tanto agognate in questa stagione colpita da Covid-19.
Un successo unico che Josep Ejarque, almeno in apparenza, vive serenamente.
Oramai è acclamato come Guido Bertolaso nel periodo che era a capo della Protezione Civile. Lo chiamano in soccorso tanti Comuni che si accorgono delle difficoltà che sta vivendo il comparto turistico e gli chiedono la grazia, l’intercessione verso l’Alto per far apparire i turisti anche quest’anno. In genere tutto compreso entro i 40.000€.
Josep si gode il successo e ricorda a chi lo acclama con proclami che anticipano il suo arrivo che lui non può fare miracoli ma limitarsi a fornire suggerimenti, consigli e raccomandazioni frutto della sua esperienza e delle analisi e intuizioni. D’altronde la consulenza che lui eroga indica le azioni da compiere e poi spetta al Committente metterle in atto diligentemente.
Ma la benedizione di Ejarque, accompagnata da un elenco di cose da fare e da puntuali raccomandazioni, in genere non basta a riportare i turisti soprattutto se nel mentre i buoi sono già scappati non solo dalle destinazioni regionali ma anche dall’Italia. Infatti oltre che indicare i macro temi, poi, bisogna lavorare per costruire la Destinazione turistica operando con molto impegno, tempestività, studio, inclusione dei residenti e degli operatori, insomma facendo sistema e tenendo conto, per la Sardegna, che esiste una criticità molto forte legata ai Trasporti.
Josep Ejarque quindi non è la panacea dei mali che affliggono tante Destinazioni turistiche e, secondo me, sbagliano quei politici che interpretando male la realtà pensano che con le cure “Ejarquine” possono nascondere, a volte, i loro fallimenti di soggetti responsabili della programmazione e dello sviluppo del territorio. Credo che con Committenti (pubblici) responsabili e di livello, anche il lavoro del Consulente se ne avvantaggerebbe in termini di risposta e i successi sarebbero più numerosi.
Tutto questo introduce anche un altro rischio collegato alla sovraesposizione mediatica del personaggio che come dimostra l’esperienza a volte si ritorce contro se i risultati non arrivano in fretta.
Ad un certo punto anche il Marketing esaurisce le sue parole e i concetti tornano immediatamente vecchi e consumati. È difficile fornire sempre ricette fresche per rassicurare i clienti evitando ripetizioni. Il rischio è di apparire come un famoso otorinolaringoiatra di Cagliari che, conscio del suo ruolo di dottore, ad ogni paziente raccomandava sempre le stesse cure con pomate e medicamenti a base di speranza.
Temo che, alla fine, siamo noi che vogliamo tutto questo perché abbiamo necessità di essere rassicurati e incoraggiati a investire nel turismo. Infatti se, come politico, non ti occupi di turismo allora sei messo male ed è meglio che lasci l’incarico a spavaldi e emergenti che già pensano a realizzazione il Piano Strategico, organizzare gli Stati Generali del turismo, avviare una Campagna di comunicazione e di promozione, indire una Conferenza stampa di presentazione e infine concedere tre minuti di intervista ad una TV locale dove racconti e magnifichi tutto inserendo nell’articolato del pensiero “... per la prima volta in Italia …”.
Se i cittadini e le imprese potessero misurare l’azione dei politici e dei consulenti che operano nel comparto turistico in proporzionali ai ritorni economici, non dico a breve termine, ma medio e lungo termine, diciamo 3-5 anni, saremmo tutti in grado di comprendere la reale efficacia delle proposte presentate e di chi le doveva attuare.
È per questo che di seguito potrete leggere gli estratti di articoli di stampa che ritengo interessanti per comprendere che i consulenti sono utili ma i malati sono i territori che, se non accettano la cura proposta, rimarranno sempre in difficoltà e i politici potranno dire in cuor loro che: “Se non c’è riuscito Josep Ejarque a risollevare le sorti del turismo in questo territorio vuol dire che la situazione era davvero complicata.” Quindi ci possiamo assolvere dalle responsabilità! Chiamate la banda per il seppellimento del turismo così sembrerà una festa.
VIESTE
“Vieste, serenità garantita: la tua vacanza in tutta sicurezza”
“Vieste ha tutti i requisiti per diventare una grande destinazione. Occorre costruire un prodotto turistico che deve rispondere alle esigenze dei vacanzieri. Al mercato non dobbiamo comunicare il territorio, ma l’esperienza che i turisti avranno nel territorio. L’offerta turistica di Vieste, come quella di tutto il Gargano – aggiunge Ejarque – purtroppo è ancora incentrata sul mare. Troppo poco. Il turista vuole di più, vuole fare nuove esperienze, vuole essere parte attiva della vacanza. Gli operatori turistici non possono più pensare con la propria logica, ma con quella del cliente”
Turismo, tempi lunghi per ‘sistema Gargano’. Il super consulente di Vieste Ejarque: “Qui è sempre tutto più difficile, ci mettiamo una vita a trovare un accordo”
“La città di Vieste – sostiene Josep Ejarque – vanta una tradizione come destinazione turistica, prevalentemente balneare e non solo. Il suo patrimonio storico e culturale, quello naturalistico e marinaro, così come quello immateriale (che ha generato delle tradizioni molto radicate), ne configurano una personalità ed identità specifica. Vieste però è una città che deve evolvere per adattare la sua proposta turistica ai nuovi trend della domanda. L’essenza della sua attrattività turistica è il mix fra mare e natura, che le hanno permesso di raggiungere un certo posizionamento nel mercato. Ma per continuare ad essere una destinazione di successo, la città deve adeguare la sua proposta ed offerta turistica, in linea con il nuovo turismo. Ciò è possibile, evolvendo da città turistica di turismo balneare a destinazione turistica di tipo esperienziale. Questa evoluzione, che dovrà essere graduale, si trova a dover accelerare a causa della crisi della domanda, dell’offerta nel settore turistico, generata dal Covid 19. Ad oggi, Vieste deve reagire perché la concorrenza nel turismo incrementerà a causa dei cambiamenti immediati che il Covid 19 ha generato a breve termine, ma soprattutto di quelli che sta generando e che si consolideranno a medio termine. Vieste, dunque, come sistema destinazione deve reagire per continuare ad essere presente nel mercato, non perdere la sua quota di mercato, ma soprattutto assicurare il posizionamento e la continuità dell’attività turistica a breve periodo, ma anche nel futuro immediato 2021- 2022.
DOC-COM
“L'emergenza Covid ha accelerato tante tendenze in atto. Dal viaggio esperienziale, che non è più una novità, anzi spesso è standardizzato, ci spostiamo verso un turismo ancora più personalizzato, caratterizzato dalla fuga dalla massa e dal bisogno di disconnessione dalla routine”.
SANT’ANTIOCO
“Sant’Antioco destinazione turistica serena, sana, sicura”
“Sant’Antioco Destinazione Turistica Serena, Sana, Sicura”
Intervento e commento su sondaggio SWG
Ha poi preso la parola Josep Ejarque di FTourism & Marketing, considerato un vero "guru" del settore a livello internazionale, il quale ha rimarcato il fatto che quest'anno sarà davvero tutto da reinventare dal punto di vista turistico, in quanto la pandemia ha profondamente cambiato sia la domanda, che l'offerta. Anche secondo lui la sicurezza e la fiducia sono all'apice delle motivazioni del turista, prima ancora del prezzo, per cui c'è bisogno di certezze e rassicurazioni. Qui entra in gioco il ruolo delle recensioni sui social e sulle piattaforme dedicate, in quanto il turista 2020 vuole condividere con altre persone le esperienze di vacanza. Per questo motivo, anche secondo lui sarà importante che gli operatori e le destinazioni turistiche osservino pienamente i protocolli igienici e le misure anticovid, prevedendo eventuali rimpatri agevolati per gli stranieri ed applicando una policy flessibile nelle prenotazioni (restituzione della caparra in caso di disdetta). Saranno sicuramente privilegiate le vacanze individuali, a scapito dei gruppi, e ci saranno quasi con certezza meno turisti del solito, più esigenti e con nuovi bisogni. Le prenotazioni avverranno non "last minute, ma addirittura "last second", per cui è necessario farsi trovare preparati. E' utile quindi riattivare la comunicazione del brand e la promozione territoriale, ma con al centro questi nuovi bisogni, per generare fiducia ed interesse. Link alle slide https://drive.google.com/file/d/1wSscLvp9AxpqpF37rKn7CCRoYBFLuxn1/view
ROMA
Un'offerta nuova
Una nuova offerta, formulata in base all'età dei visitatori e che partendo dal patrimonio culturale e storico della Capitale riesca a fare leva su altri driver, "proponendosi come giovane e divertente: su questo concetto dobbiamo concentrarci".
TTG Italia
"Ci sarà una progressività nella ripartenza, i primi a muoversi - ha sostenuto - saranno i millennials, la categoria che ha, però, meno potere di acquisto e ha sofferto di più per la diminuzione degli introiti".
Poi, ha proseguito, "si muoverà il turismo delle famiglie e, se non ci saranno problematiche, da metà agosto si recupererà sul turismo di coppia con i baby boomers".
Le nuove esigenze
Ma nuovi saranno i bisogni che gli operatori saranno chiamati a soddisfare: "Sicuramente avremo turisti che vogliono fuggire dalla folla, che chiedono garanzie di sicurezza sia a livello di struttura ricettiva che di destinazione e anche - ha aggiunto Ejarque - prenotazioni flessibili e senza penali".
Autenticità e territorio, un binomio che passa attraverso l'artigianato. Sembra questo il punto di incontro con il turismo, un'occasione da cogliere per la regione Sardegna. "L'artigianato contribuisce a trasformare il territorio in una destinazione", spiega Josep Ejarque (nella foto), coordinatore scientifico del progetto Sardinia Tourism Call 2 Action. "Gli operatori devono capire infatti che l'artigianato permette di far conoscere anche le zone meno note di un Paese".
MyForecast by Sicaniasc
«Innanzitutto non dobbiamo andare contro quei soggetti o interlocutori, come le Ota, che fino a oggi sono stati considerati troppo spesso dei nemici da contrastare, bensì sfruttarne le potenzialità, migliorando la nostra competenza sulle loro effettive capacità di vendere camere e territori. Sono convinto che una dmc può fare tanto non solo per il territorio ma anche per gli operatori e gli albergatori che lavorano con quel territorio. E per ottimizzare questo supporto – osserva Ejarque – è bene che le dmc affianchino l’attività commerciale degli operatori, sfruttando al meglio le potenzialità del digital marketing per arrivare sul mercato con il binomio virtuoso destinazione+prodotto. Purtroppo in Italia, fino a oggi si è ragionato come se fossimo in una epoca pre internet senza cogliere al meglio le opportunità della rete e ognuno ha operato per conto proprio; su questo aspetto dobbiamo evolverci e cambiare rotta, altrimenti non si andrà da nessuna parte».
Infatti, prosegue il ceo di FTourism & Marketing, «non bisognerà stare fermi ma cominciare già oggi a pianificare, partendo da un elemento fondamentale: l’aspettativa che si sta creando tra la gente bloccata a casa, sia in Italia che all’estero. Dovremo dare a tutto questo una doppia chiave di lettura: una dmc dovrà curare i potenziali ospiti italiani e investire sulla fiducia degli ospiti stranieri che torneranno dopodomani, ovvero nel 2021. A tutto questo si dovranno anche aggiungere variabili indipendenti come il numero di Paesi che consentirà gli ingressi turistici, il numero di voli ripristinati a disposizione dei viaggiatori, l’attenuarsi della paura tra i turisti e la capacità di programmazione ripristinata dai tour operator e agenzie di viaggi».
The Matador
ASIAGO
Josep Ejarque ha suggerito di passare dal concetto di promozione del territorio a quello di prodotto di destinazione. Secondo il manager, Asiago va raccontata come meta autentica e green dove vivere esperienze ed attività personalizzabili secondo target differenziati. Una località facile da raggiungere, con elevati standard di sicurezza e benessere. I viaggiatori avranno meno tempo e risorse economiche, poche ferie: è l’occasione per concentrarsi sulle loro esigenze. Anche a livello di comunicazione, non è la destinazione ad essere al centro, ma il cliente.
TTG Italia
Il turista post coronavirus cercherà quindi destinazioni non troppo lontane da casa, privilegiando il corto e medio raggio, per una sensazione di maggior sicurezza in caso di rientro forzato; avrà nello stesso tempo un forte desiderio di fare vacanza, visto che si è stati obbligati a rimanere in casa per lungo tempo.
Si prevede però una riduzione della permanenza media e della durata delle vacanze. In molti casi, infatti, i lavoratori delle imprese sono obbligati a consumare giorni di ferie e permessi retribuiti. Ciò porterà senza dubbio ad una minore disponibilità di giorni di vacanza.
Ad avere il maggiore incremento daranno quindi gli short break: i turisti preferiranno fare diverse vacanze per scappare dalla quotidianità,mentre la vacanza estiva andrà dai 7 ai 9 giorni.
IlSole24Ore
Siamo davanti al turista 7i: informato, impaziente, infedele, innovatore, illuso, internetizzato e soprattutto intossicato da migliaia di proposte ed offerte.
GAL LOGUDORO GOCEANO
DOC-COM
"Il mare – ha spiegato Ejarque – resta la località di vacanza preferita in estate, ma ci sono delle novità dovute al Covid. Le persone non sono più disposte a fare vacanza a qualunque prezzo e il tema della vulnerabilità ben presente. Per tornare ai livelli del 2019 serviranno, nella migliore delle ipotesi, da 14 a 16 mesi, due anni se le cose dovessero mettersi male. Il mercato ha paura, i turisti vogliono prenotare, ma hanno bisogno di flessibilità. Serviranno proposte che assecondino questa flessibilità e prenotazioni senza penali. I millennials saranno i primi a ripartire, poi ad agosto presumibilmente le famiglie". "Il concetto di quest’anno è resistere – prosegue Ejarque –: il mercato sarà presumibilmente ridotto del 50%, con una minore permanenza media (3-4 giorni) e una capacità di spesa ridotta del 30%. Ci saranno anche nuove abitudini di turismo: la garanzia dell’igiene diventa cruciale. E avremo sicuramente una concorrenza inferocita. Infine bisogna considerare che è necessario resettare il sistema di promozione facendo un piano di battaglia adatto alle mutate condizioni. Le misure di protezione devono essere chiare e comunicate".
FANO
LUCCARELLI. Ma prima di nuove strategie, il cui filo conduttore sarà quello di aumentare l’appeal dell’attrattività turistica legata anche a collegamenti con la vallata del Metauro e del Cesano, Ejarque avrà il compito di affiancare l’amministrazione nella fase della ripartenza che, inevitabilmente, per tutto il ricettivo ed il Turismo in generale sta andando un po’ a rilento. Un intervento trattato e pianificato, anche con il Tavolo Economico della città.
LUCCARELLI. Ejarque è "l’arma in più – chiarisce Lucarelli – per prepararci ad affrontare i mercati, nel breve e lungo termine. Questa sarà l’estate delle prenotazioni dell’ultimo minuto che partiranno dalla fine di giugno per le vacanze di luglio e agosto. Dobbiamo mandare i giusti messaggi ed essere pronti ad accogliere i turisti provenienti dai nostri mercati di riferimento: Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Umbria"
http://www.fanoinforma.it/turismo-fano-si-affida-allesperienza-di-un-fuoriclasse-come-josep-ejarque/
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