Nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Lufthansa, Steffen Harbarth, ha rilasciato una interessante intervista sul Corriere della Sera a cura di Leonard Berberi.
I contenuti delle dichiarazioni dovrebbero interessare i nostri politici che ambiscono a curare i mali della Sardegna come la Mobilità aerea. In particolare, dovrebbero avere un fremito di paura se pensiamo che Lufthansa è candidata ad acquistare il 41% del capitale azionario di ITA, vettore di bandiera nazionale, che si è aggiudicata la gara per la Continuità territoriale da Cagliari per Milano Linate (Lombardia) e Roma Fiumicino (Lazio).
Harbarth è stato molto chiaro: ITA ci è utile come collettore di passeggeri provenienti dal centro-nord Italia verso i due hub principali di Monaco e Francoforte in linea con il modello di business conosciuto come Hub and Spoke, ovvero lo stesso praticato da ITA che ha la base principale Roma Fiumicino.
Ai due hub principali di Lufthansa si aggiungono quelli secondari di Zurigo e Vienna.
Lo scenario descritto da Harbarth ci dovrebbe indurre una domanda: a ottobre 2024, quando scade il bando sulla Ct, ITA sarà ancora una candidata?
La domanda non è di poco conto soprattutto se analizziamo le capacità tecniche degli altri vettori low cost presenti in Italia.
Esclusa Ryanair, che non è interessata alla Ct così com’è concepita, rimangono Volotea e Aeroitalia.
La prima è impegnata nel mercato francese dove deve presidiare la sua leadership e la seconda non ha la capacità tecnica in termini di flotta e temo anche di organizzazione.
Al posto dei nostri politici candidati alla Regione mi porrei la domanda su chi potrà partecipare al prossimo bando sulla Ct e come residente lo chiedo esplicitamente.
Chiunque intende candidarsi alla guida della Regione dovrebbe offrirci queste risposte per rassicurarci che il 2024 non si trasformi in una debacle del trasporto aereo.
Vediamo se ci sarà qualche candidato Presidente che si vuole occupare di fornirci una risposta seria.
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