“Puntiamo a poche Fiere ma organizzate meglio”.
Erano le prime affermazioni che l’assessore Gianni Chessa, appena insediato, pronunciava davanti ad un pubblico di addetti ai lavori e che facevano ben sperare.
E allora a che punto siamo? Il risultato è che le Fiere sono aumentate e con esse il budget che la Regione ha messo a disposizione della Camera di Commercio di Cagliari, che agisce attraverso una sua società in house, per l’espletamento delle gare come se fosse la Regione ma peggio. Per capire perché è “peggio” è sufficiente verificare i tempi previsti dai bandi e le condizioni di partecipazione.
Le conseguenze sono evidenti e alcuni operatori lamentano l’impossibilità a partecipare ai bandi. Allora mi nasce spontanea la domanda: ma era questo il piano dell’assessore quando ha deciso di servirsi del sistema camerale per partecipare alle Fiere?
E ancora, quale vantaggio ne avrà l’assessorato e la Destinazione Sardegna dall’aver attivato un programma fiere che manca di un chiaro piano di comunicazione e marketing?
Sino ad ora mi sembra che sia cambiato poco o niente nella sostanza dell’organizzazione delle Fiere.
Voglio anche tornare su un altro aspetto che avevo già segnalato (qui l’articolo) e che considero davvero contraddittorio e dannoso per il sistema di sviluppo turistico isolano.
La maggior parte delle Fiere turistiche, dove partecipa l’assessorato al Turismo, sono molto sbilanciate verso il comparto della ricettività alberghiera con la conseguenza che si tende a perdere l’essenza stessa dell’iniziativa di promozione.
Vado affermando da tempo che la Regione dovrebbe presentarsi alle Fiere con la sua capacità di rappresentare la Destinazione separando il messaggio di promozione istituzionale dall’approccio degli Operatori turistici. In questo modo il pubblico potrebbe ammirare davvero che cosa è e che cosa offre la Sardegna e avrebbe la possibilità di rimanere concentrato percorrendo la scaletta di immagini e video che devono raccontare e mostrare quello che di buono e unico abbiamo con la speranza che riusciamo anche a conservarlo.
In altre parole potremmo dire che prima cerchiamo di sviluppare un dialogo proficuo con il potenziale turista e poi lo invitiamo a proseguire con gli operatori presenti affinché trovi la migliore formula d’offerta.
Le Fiere così come sono concepite dall’assessore Chessa hanno smarrito la loro sostanza e con il rafforzamento delle abitudini del turista a consultare e acquistare attraverso i canali digitali al massimo possono colmare la curiosità delle persone che espongono nel banchetto messo a disposizione.
Ma della presenza digitale nel turismo da parte della Regione Sardegna ne parleremo in un articolo dedicato.
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