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  • Immagine del redattoreSandro Usai

La verità sull’extra alberghiero.


L'immagine mostra il quadro generale del ricettivo extra alberghiero di Cagliari
Estratto della mappa di Cagliari elaborato con Tableau da Simone Scalas

È da tempo che si dibatte sui numeri dell’extra alberghiero in Italia. Si conoscono solo in parte i numeri degli esercizi ricettivi che risultano non censiti ufficialmente e quindi non partecipano al sistema di rilevazione statistica del nostro Paese curato dalle Regioni che lo inviano all’ISTAT.


Nella confusione generale, seguita soprattutto alla nascita di Airbnb, le Regioni e le principali località turistiche hanno tentato di arginare il fenomeno in forte espansione dell’extra alberghiero anche perché spinte dalle associazioni di categoria degli albergatori e di quanti pensano (a volte a ragione) che la massa di turisti non sempre porta benefici proporzionali al territorio e ai residenti.

Gli esercenti o titolari del ricettivo extra alberghiero sono ritenuti anche poco inclini ad aderire a forme di associazioni di categoria con compiti sindacali e questo ritarda l’emersione del fenomeno creando scontri con la categoria degli albergatori che lamentano la concorrenza sleale.


La Sardegna negli ultimi 10 anni ha assistito all’espansione del fenomeno con l’apertura di numerosissime strutture ricettive. Nel 2017 il Consiglio regionale ha emanato la Legge sul turismo inserendo con il comma 8, all’articolo 16, l’istituzione del Registro regionale delle strutture ricettive extra-alberghiere che attribuisce l’Identificativo Univoco Numerico (IUN) per singola struttura.


Con la richiesta dello IUN, presso l’assessorato regionale al turismo, le strutture dichiarano la loro attività al Comune che, tramite il SUAPE, trasmette i dati in Regione avviando la procedura per l'assegnazione dello IUN. Con l'attribuzione dello IUN il gestore può procedere a registrarsi nel sistema SIRED e caricare gli arrivi e le presenze dei clienti.


Fatta questa premessa diventa interessante analizzare e confrontare i dati presenti nel Registro regionale e i dati pubblicati dall’Ufficio statistico regionale che li conferisce all’ISTAT una volta che li qualifica e li approva.


La sottostante tabella, elaborata in base ai dati 2019, mostra il quadro delle fonti ufficiali in mano alla Regione Sardegna che censiscono le strutture extra alberghiere e gli agriturismo.


Di fatto ci ritroviamo con una differenza di 6316 strutture ricettive tra quelle registrate con lo IUN e quelle dichiarate dall’Ufficio statistico regionale. Di fatto pur avendo ricevuto una certificazione formale solo una parte delle strutture presenti nel Registro godono di ufficialità nella statistica ufficiale.


Queste 6.316 strutture si ritrovano a:

  1. operare senza dichiarare al SIRED gli arrivi e le presenze

  2. pagare le tasse in base al ricavo (almeno lo spero visto che molte di loro ricevono bonifici da Airbnb o da altre piattaforme digitali di intermediazione)

  3. inviare i dati degli ospiti a Alloggiatiweb gestito dalla Questura di competenza

  4. inserire il loro codice IUN in sede di iscrizione ai portali online (come prevede la Legge regionale sul turismo)


Il quadro che emerge diventa davvero a tinte chiaro scure aumentando la confusione generale e creando una contraddizione forte in termini di valore statistico e economico.


Ora lo IUN esiste dal 2018, e, a distanza di tre anni, siamo ancora in questo stato di cose. La Regione e i Comuni, che avrebbero il principale interesse a fare chiarezza e ordine nella materia, latitano totalmente e ad oggi non hanno mai intrapreso iniziative per migliorare l’allineamento delle strutture dentro al SIRED. Il risultato è palese e dannoso per la nostra economia perché stiamo omettendo di dichiarare arrivi e presenze su cui calcolare tasse di soggiorno, carico antropico, in molti casi evasione delle tasse sui rifiuti (TARI), impatto sul sistema sanitario e sui trasporti, etc.

Insomma non conoscere i dati (siamo sempre lì!) ancora una volta diventa un danno per tutti.


In questa mappa interattiva (https://bityl.co/54XC), grazie all’aiuto di Simone Scalas, abbiamo elaborato la visualizzazione delle strutture ricettive extra alberghiere di Cagliari rispetto al dato IUN. E in quest'altra elaborazione mostriamo il dato regionale https://bityl.co/54Xb

Entrambe le elaborazione, tratta dal Registro IUN, se confrontate con le rilevazioni degli affitti offerti (vedi il sito Airdna), assumono un valore simbolico perché risulta poco più del 50% di quello che mostra la piattaforma di big data che opera in collaborazione con Airbnb.


Insomma è verosimile che la situazione delle presenze turistiche in Sardegna, rilevate prima del Covid-19, siano molto diverse da quelle esposte ufficialmente vista l’enorme differenza numerica tra le strutture dichiarate dal Sired e quelle presenti nel Registro IUN e peggio ancora su Airdna.


Questa situazione, durante l'estate scorsa, è stata motivo di scontro tra Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna, e il Presidente Solinas, che (secondo lui) per lenire il dolore dalla perdita di turisti ha dichiarato 11.000.000 di presenze nell’isola. Il risultato è stato che Paolo Manca lo ha attaccato affermando che probabilmente il Presidente stava conteggiando anche gli ospiti non censiti nel SIRED. Difficile dargli torto!


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