La Sardegna sta subendo una marginalizzazione progressiva su vari temi cruciali per lo sviluppo e per il mantenimento della qualità dei servizi attesi dalla popolazione.
E il fenomeno che nasce dalle politiche nazionali si riflette in maggior misura percentuale nei territori regionali come il nuorese e l'oristanese che vengono lasciati senza i servizi essenziali.
Siamo davanti a condizioni di X Divide davvero critiche che si riflettono in modo catastrofico nei territori distanti da Cagliari e Sassari.
Tra i tanti svantaggi competitivi e la criticità dei servizi che rilevo nella nostra terra questi li considero il termometro per misurare come stanno le cose:
Digital Divide, il ritardo per l’accesso ai servizi offerti dalle tecnologie digitali e della comunicazione
Mobility Divide, il ritardo creato dalla mancanza di servizi adeguati che bloccano lo sviluppo a causa della mancanza di connessioni aeree, navali, urbane e extraurbane;
Health Divide, il ritardo creato dalla mancata erogazione dei servizi essenziali negli ospedali e nella medicina territoriale
Culture Divide, il ritardo del sistema scolastico con la chiusura di molte scuole e l’accorpamento delle classi che sta inducendo un aumento del fenomeno dell’abbandono scolastico vanificando gli sforzi messi in atto dal corpo docente
Energy Divide, il mancato riconoscimento di area con economia fragile ci ha portato a pagare più cara l’energia prodotta in Sardegna rispetto agli utilizzatori della penisola.
Tutti questi Gap contribuiscono ad aumentare l’esclusione sociale dei gruppi svantaggiati creando profonde fratture nelle comunità e aumentando il sentiment negativo verso lo Stato e la Regione.
I fatti ci mostrano come ogni giorno nasce dal basso una protesta contro le situazioni di marginalizzazione e esclusione che attanagliano i territori distanti da Cagliari e Sassari.
I trasporti languono, la sanità muore a Nuoro e Oristano oltre ai centri minori, la dispersione scolastica dilaga soprattutto dopo la situazione pandemica che ha divelto i metodi e le consuetudini della scuola.
I piccoli centri si spengono come candele sotto un bicchiere per la mancanza totale di servizi compresi quelli della connettività che darebbero qualche chance a chi vuole vivere nel proprio paese e lavorare da remoto. Fare impresa è praticamente un miraggio viste le condizioni sfavorevoli che dilapidano ogni speranza e capacità finanziaria.
Eppure il nocchiero che guida la Regione oggi, ma anche i precedenti non erano proprio delle cime, continua a rassicurarci con messaggi paludati e toni da fiaba che si sciolgono alla prima pioggia lasciando inalterate le condizioni di X Divide.
La Sardegna sta soccombendo sotto le condizioni di svantaggio sociale e economico che sono evidenti a tutti tranne che alla classe politica che ci governa.
È possibile che questi signori non si accorgano del disagio sociale che si sta allargando a fasce sempre più numerose della popolazione che stenta o non riescono a trovare una soluzione dignitosa per migliorare il proprio stato?
La situazione va avanti da anni e con il Covid-19 le cose si sono aggravate di molto lasciando in strada molte persone che si sostenevano anche con lavori precari ma sufficienti a “tirare avanti”.
Dopo le proteste temo che arriverà il silenzio che siamo abituati ad ascoltare durante le passeggiate in montagna dove solo il vento è capace di scuoterci perché, lui sì, spira forte e cerca di allontanare gli elementi negativi che ci opprimono e ci relegano a vivere sottoterra come i morti ma da vivi.
La rabbia delle popolazioni salirà in alto sino a incanalarsi con voci unisone contro i cantori di Sardegna X Factor che più che governare si esibiscono davanti alle telecamere e microfoni parlando con voci vellutate e rassicuranti ma incapaci di lenire le preoccupazioni di tanti cittadini che stanno vivendo momenti di grande incertezza per il futuro.
Il risultato dello scollamento crescente che si è creato tra la politica e i cittadini è molto preoccupante e manifesta sintomi di irreversibilità se non si interviene con un cambio di passo e di direzione.
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