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  • Immagine del redattoreSandro Usai

La Sardegna e la concorrenza nel trasporto aereo



Nei giorni scorsi, il dott. Gaetano Intrieri, ad della compagnia aerea Aeroitalia, è intervenuto commentando un mio post - https://bit.ly/4cnuKn1 - e ponendo una questione delicata, quanto seria, quanto reale: Aeroitalia è interessata a operare da Cagliari verso Fiumicino e Linate in concorrenza con altri vettori se le sarà garantita pari opportunità d’accesso alle tariffe aeroportuali riservate agli altri vettori. Il riferimento a Ryanair è intuibile (ndr).

 

La questione che pone il dott. Intrieri investe le politiche tariffarie messe in atto dai tre aeroporti isolani che determinano una disparità di trattamento tra i vettori.

 

Il tema delle tariffe aeroportuali e degli incentivi di co-marketing per lo sviluppo del traffico passeggeri, alimentato anche dalla Regione Sardegna con la Delibera 45-27 di dicembre scorso, è monitorata dall’Enac e dal Governo perché ha raggiunto uno sbilanciamento enorme a favore di Ryanair penalizzando tutti gli altri vettori.

 

Nella savana dei cieli italiani e sardi, in assenza delle “guardie”, Ryanair ha occupato molti spazi offrendo servizi e flussi passeggeri ai gestori aeroportuali che per non soccombere ovvero per apparire capaci di promuovere lo sviluppo territoriale locale hanno dovuto accettare le offerte avanzate dal vettore irlandese e colmare una inerzia e criticità creata dalla mancanza di politiche nazionali del trasporto aereo.

 

Il risultato è davanti agli occhi di tutti e quello che denuncia il dott. Intrieri è accertato e quantificato. I gestori aeroportuali alimentano pratiche commerciali sbilanciate a favore del solito vettore pigliatutto sopprimendo la concorrenza e quindi sfavorendo i consumatori che non possono giovarsi di una offerta variegata nei prezzi e nelle destinazioni.

 

Il fenomeno è paradossale perché da una parte l’Europa punta alla concorrenza del trasporto aereo commerciale e dall’altra consente che si verifichino pratiche commerciali distorsive a livello nazionale del libero mercato capaci di creare nuovi monopoli nei cieli con grave pregiudizio della concorrenza e provocando un danno ai consumatori.

 

È evidente che siamo davanti a una contraddizione che andrebbe sanata.

 

Per la Sardegna la situazione diventa ancora più complicata e assume titolo di minaccia che pone un freno allo sviluppo della concorrenza e quindi della mobilità aerea e dell'economia regionale.

 

Aggiungo che il fenomeno distorsivo potrebbe diventare ancora più elevato con la fusione dei tre aeroporti nell’unica partecipata a maggioranza F2i Ligantia che agendo su tutta l’offerta dei tre aeroporti avrebbe tutto l’interesse a legarsi a un vettore commercialmente forte per stabilire traiettorie di crescita e di sviluppo in sintonia con i propri interessi e agendo come ago della bilancia nei confronti dei territori e dell’intera isola.

Saremo davanti ad un rischio reale di monopolio gestionale senza aver creato i necessari contrappesi a garanzia dei sardi.


Siamo davanti ad una svolta storica e non è difficile immaginare lo scenario futuro.


Per questo è necessario che le istituzioni pubbliche (Regione, Enac, Governo) svolgano compiti di vigilanza e monitoraggio per mitigare posizioni dominanti che andrebbero a succhiare soldi pubblici innanzi alla pratica dei rimborsi ai passeggeri previsti dalle politiche regionali in caso di rinuncia all’attuale modello di Continuità territoriale - che, ahimè, è ormai un morto se non verrà soccorso e rivisto - creando un sistema di vasi comunicanti di flussi di cassa utili al sodalizio aeroporto-vettore e vettore-aeroporto.

 

Per dirla in altri termini si rischia di cadere dalla padella alla brace e a pagarne le conseguenze sarebbero ancora una volta i sardi oltre alle casse della Regione Sardegna.

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