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Immagine del redattoreSandro Usai

La Regione sceglie la strada vecchia sulla Ct e trascura i pazienti gravi

Aereo per volo ambulanza
Volo ambulanza

Ogni volta ci stupiamo! Sulla Continuità territoriale la Regione offre il petto in fuori e imperterrita ripropone lo schema che discrimina tantissimi residenti che si muovono, grazie alle low cost, su tutte le direttrici nazionali.

Io non so se lo fanno per pigrizia o per ignoranza ma certamente il rifiuto di aprire un confronto sui modelli di Continuità territoriale più rispondenti alle esigenze dei sardi non è un segnale positivo per un Presidente che preferisce autoeloggiarsi.


Nella riflessione di oggi però mi voglio occupare dei residenti che per motivi gravi di salute devono spostarsi nella penisola.

Per questi cittadini-pazienti la Ct non è nella maggior parte dei casi la soluzione adeguata per il viaggio.


Senza contare i casi in cui il trasporto su aerei di linea non è permesso dalle normative sulla sicurezza del volo.


È arrivata l'ora che la Regione Sardegna mostri per prima che il tema dell'insularità va affrontato anche localmente attuando azioni capaci di garantire la Continuità area sanitaria per i pazienti che versano in gravi condizioni e che devono ricorrere a cure fuori dall'isola.


La soluzione che abbiamo individuato, grazie allo studio effettuato da esperti, prevede per i casi più gravi il trasporto con l'aereo ambulanza che consentirebbe di arrivare negli aeroporti più vicini agli ospedali d'eccellenza mitigando il disagio del trasferimento in ambulanza. 


La stima dei costi per garantire un pacchetto di 300 voli all'anno ammonta a circa 3 milioni di euro.

In pratica si tratterebbe di prevedere una spesa leggermente maggiore rispetto alla spesa prevista per gli oneri di servizio pubblico.


Presidente si dimostri sensibile e valuti di approfondire questo tema. 

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