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La Regione ha paura del libero mercato/1?


Sandro Usai
Sandro Usai

Eh già! Sembra proprio così a sentire le dichiarazioni che arrivano dall'assessorato ai trasporti. 

La decisione di confermare la formula attualmente in vigore della Continuità territoriale, con Oneri di Servizio Pubblico con esclusiva sulla rotta, pare che non sia in discussione per l'assessorato regionale ai trasporti!


Ho forti dubbi che questa decisione sia maturata dopo la valutazione di merito sui vari modelli, formule e soluzioni.


Infatti, non mi risulta che esista un gruppo di lavoro incaricato di analizzare i vari scenari possibili e in grado di fornire risposte compiute utili per decisioni responsabili.


Il timore più forte che ho percepito, e che sta inducendo la Regione a mantenere l'attuale formula, secondo me, è dovuto alla situazione in cui versa la mobilità aerea nell'isola che risulta in mano a Ryanair per il 54% a Cagliari e a Alghero (fonte Corriere della Sera) e che assumerebbe un peso anche maggiore se oggi si dovessero aprire le rotte per Milano e Roma consegnando un pacchetto certificato di 1,26 milioni di passeggeri solo su Cagliari.


Per capirci l'aeroporto di Cagliari e Alghero in questi anni hanno sviluppato politiche commerciali che hanno portato Ryanair a diventare il vettore dominante e che oggi, di fatto, rappresenta una minaccia per l'apertura delle rotte essenziali di Milano e Roma anche al libero mercato.


Siamo davanti al paradosso che se la Regione dovesse aprire al libero mercato la rotta per Roma e Milano Ryanair avrebbe la possibilità di crescere ancora di più peggiorando gli equilibri locali e assumendo un maggiore controllo della domanda sino a fagocitare il fabbisogno di posti.

Questo stato di cose diventa, oggi, la motivazione per cui i sardi non possono godere di un regime in concorrenza capace di migliorare anche il servizio erogato ai Non residenti tra i quali tanti sono anche turisti e sardi che vivono fuori.


La cosa che più mi colpisce è la rassegnazione in cui versa la politica regionale del trasporto aereo. Non rilevo, infatti, la volontà di incidere verso i gestori aeroportuali per ripristinare un equilibrio di mercato (Olbia docet) capace di garantire una ripartizione tra vettori che non superi singolarmente il 35% al fine di garantire spazio anche ad altri concorrenti.


Soprattutto non ci dovrebbero essere dubbi che sulle due tratte essenziali non dovremmo consentire a nessuno di operare in spregio alle migliori condizioni di mercato basate sulla libera concorrenza. Per questo serve anche la garanzia che i gestori aeroportuali concedano in modo trasparente le medesime condizioni dei costi aeroportuali (tasse e servizi) per evitare che un vettore parta avvantaggiato.


Senza l'esclusione del monopolio del vettore che opera in Continuità territoriale la Sardegna e i residenti vivranno sempre sotto scacco sia che si tratti di vettori aggiudicatari di gare che di vettori che intendono operare secondo i loro modelli commerciali, avvantaggiati, in alcuni casi, dal trattamento favorevole da parte dei gestori aeroportuali.


Ecco perché, come ho già accennato qualche giorno fa, è indispensabile che la Regione identifichi e configuri i LESTA (Livelli Essenziali Servizi Trasporto Aereo) per le due tratte in questione e li applichi in regime di protezione dovute ai passeggeri andando oltre i servizi attesi e rimuovendo ogni eventuale ostacolo o limitazione dovuta agli altri soggetti attivi nella filiera del trasporto aereo.

 

Il tempo che ci rimane per elaborare formule più consone ai tempi che stiamo vivendo è poco e la Regione farebbe bene ad attivarsi rapidamente per evitare di raccontarci di nuovo che l'Europa ce l'ha con noi e che il tempo non era sufficiente per percorrere altre soluzioni.

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