Ma il nuovo accordo potrebbe essere un paracadute in caso di fallimento del bando per le nuove rotte

Come un orologio che scandisce il tempo, Ryanair è riuscita a inserire una zeppa anche nella politica sarda che si occupa poco di trasporto aereo e molto di propaganda.
Il vettore irlandese, come ho più volte affermato e scritto, punta a smantellare ogni confine che si frappone tra sé e il passeggero. L’unico elemento che non può demolire sono gli aeroporti, che comunque subiscono continui scossoni e i ricatti in virtù della difesa della mobilità aerea che gli altri vettori non sono in grado di garantire.
La flotta di Ryanair è la più consistente e con 612 aeromobili – dato 13 marzo 2025 – è in grado di spostare enormi volumi di passeggeri a favore delle destinazioni più appetibili e più supportate dal co-marketing aeroportuale e dagli enti pubblici.
E gli altri vettori che dicono? Che fanno? Come la pensano?
Diciamo che nei giornali fa notizia solo Ryanair che con le sue conferenze stampa da tempo di guerra sollecita la politica locale affinché si pieghi ai suoi diktat offrendo carote (più voli, più passeggeri, più ricchezza, etc).
Al di là degli effetti pirotecnici che piacciono tanto ai raccontastorie irlandesi, rimane il fatto che sostituirsi ai passeggeri che pagano l’addizionale comunale di 6,5 euro alla partenza spostando l’intero onere sulla collettività, rappresenta una decisione importante per molti aspetti.
Se vi interessa approfondire la questione sull’addizionale comunale sui diritti d’imbarco trovate tre articoli in questo blog dove espongo le conseguenze positive e negative per i soggetti interessati che operano nella filiera dei servizi del trasporto aereo.
Con questo post però desidero toccare un altro aspetto della questione.
Vi siete chiesti come mai solo ora la giunta regionale si sta occupando dell’addizionale comunale? Eppure, è noto che Ryanair l’ha chiesto più volte durante l’esercizio della Giunta Solinas e poi nell’ultimo anno alla Giunta Todde.
Le ragioni per cui la Regione ha deciso oggi di rispondere a Ryanair non riguardano la cortesia istituzionale ma la necessità di aprire un paracadute nel caso che il bando sugli aiuti ai vettori per l’apertura di nuove rotte dovesse rivelarsi un flop.
Infatti, da una parte abbiamo la sospensione dell’addizionale comunale (un impegno di spesa di circa 10 milioni di euro per la stagione IATA winter) e dall’altra il bando per l’apertura di nuove rotte per 10 milioni di euro all’anno. Stesse cifre, seppur collocate su voci di bilancio diverse.
Certo, davanti all’ennesimo annunciato flop – speriamo di essere smentito dai fatti – del bando per l’apertura di nuove rotte, la compagnia irlandese rappresenterebbe una ottima leva per mitigare il fallimento delle mancate politiche per la mobilità aerea necessaria ai residenti e non.
Lo scorso anno la Giunta Todde si è trovata a un bivio, quando ha dovuto subire il bando preparato dalla Giunta Solinas per la Continuità territoriale aerea: operare una svolta e puntare su una nuova formula capace di superare la vetustà degli Oneri di Servizio Pubblico (con esclusività delle rotte su Milano e Roma, aprendo alla possibilità di operare in un libero mercato intermediato dalla esigenza del servizio pubblico) oppure conservare la vecchia formula aggiustata negli aspetti più distorsivi.
Abbiamo capito che le scelte dell’Assessorato ai Trasporti confermano la formula precedente, annullando e contraddicendo le dichiarazioni rilasciate durante la campagna elettorale da parte di Alessandra Todde.
Non voglio rubare troppo tempo a chi mi segue e quindi concludo con queste riflessioni.
1. La Regione svolga una manifestazione di interesse riservata ai vettori aerei in modo che sia chiaro che cosa offrono e che cosa ci dobbiamo aspettare a fronte di 10 milioni di soldi pubblici che colmano il mutismo del Governo che sull’insularità non pare manifestare molta attenzione.
2. La sospensione della tassa sia riservata solo ai vettori che rispondono alla manifestazione di interesse, offrendo miglioramenti rispetto alla situazione attuale fotografata al momento della pubblicazione e in base allo storico degli ultimi due anni.
3. La mobilità aerea dei sardi va trattata in modo sistemico perché riguarda aeroporti, vettori, tariffe, continuità territoriale e addizionale comunale. Senza una visione integrata non si può parlare di mobilità aerea.
4. L’ipotesi di tagliare l’addizionale comunale solo per il periodo invernale sarebbe saggia se tenesse conto delle dinamiche commerciali di cui già gode il vettore irlandese a Cagliari e Alghero. E dallo scorso anno anche a Olbia.
5. Sviluppare il traffico passeggeri nella stagione winter va accompagnato da una seria programmazione turistica che vada oltre gli eventi su cui sta lavorando l’assessorato al turismo (carnevali, Settimana Santa, cammini). Per capirci, basterebbe analizzare il flusso turistico che interessa le isole spagnole e portoghesi per capire che quei turisti sono interessati a godere di quei luoghi per il clima mite. Da noi invece si parla di “oltre il mare” per esaltare gli eventi invernali. Se proviamo a scomporre la parola “marino-balneare” e iniziamo a costruire una offerta invernale basata sul marino potremmo concorrere con le altre isole del mediterraneo. L’attrattore più forte è infatti il marino (Cagliari, Olbia, Alghero) e non i carnevali o i riti della Settimana Santa che da soli non fanno primavera. Se volete la prova di quanto sto dicendo basta che analizzate quanto sta accadendo in Calabria dove nonostante la forte spinta finanziaria della Regione Ryanair non riesce a riempire gli aerei per mancanza di offerta turistica.
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