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  • Immagine del redattoreSandro Usai

La politica del trasporto aereo della Regione Sardegna



Movimentata. È la parola che mi viene in mente per definire l'azione dell'ultimo periodo di attività dell'assessore ai trasporti Antonio Moro.

Appena insediatosi ha dovuto occuparsi della criticità dei bandi sulla Continuità territoriale tra incertezze e rinunce dei vettori. Poi si è occupato, opponendosi sino ad avviare una complicata causa legale, della fusione degli aeroporti di Alghero e Olbia e del progetto che prevede l'integrazione dello scalo di Cagliari.

Nel mentre è riuscito a far approvare la norma sugli aiuti ai vettori per aprire nuove rotte e l’aiuto sociale ai passeggeri. La prima ancora vuota di contenuti e la seconda riservata solo ad una parte minoritaria della platea di viaggiatori.


Insomma due annunci con poca sostanza. 


Infatti il risultato per i residenti e i non residenti non è cambiato. Siamo ancora in mezzo al caos tariffario per i non residenti, la stagione winter Iata è un camposanto di rotte internazionali, il traffico passeggeri winter non brilla per numeri. Aggiungiamo che in questi giorni ITA non ha ancora aperto le prenotazioni per la stagione summer Iata.


Insomma un gran daffare ma in concreto i risultati non ci sono.


E il motivo del perché è semplice: manca una visione strategica della questione “trasporti aerei”.


Per il 2024 la Giunta ha stanziato 20 milioni di euro per finanziare le due Delibere che interessano il trasporto aereo (aiuto ai vettori e aiuto agli aeroporti) oltre agli aiuti sociali destinati ai passeggeri che ammontano a quasi 5 milioni di euro.

La somma dei tre finanziamenti si avvicina ai costi per la Continuità territoriale che almeno è efficace.


Come si vede nella tabella la Regione Sardegna punta sugli aeroporti e sui vettori per migliorare la mobilità aerea dei residenti cercando, nel contempo, di favorire le opportunità di viaggio per i turisti non residenti. 


Che questa strategia porti a poco lo dimostrano i risultati che di anno in anno si ripetono. Sembra che la politica non voglia prendere atto che per migliorare la performance sul trasporto aereo bisogna elaborare un nuovo paradigma associato ad una strategia capace di creare un flusso vero di movimenti aerei e di passeggeri.


Ve lo ricordate cosa diceva il nostro assessore al turismo? “Voglio portare la Sardegna nel mondo per poi portare il mondo in Sardegna”. Bravo! Applausi!

Peccato che con gli slogan non si cresca!


La prossima Giunta, spero che si ponga seriamente il problema dei trasporti aerei e decida di investire prima di tutto per capire come funziona il comparto. Soprattutto deve capire che con le norme sulla liberalizzazione del mercato aereo in area UE è indispensabile trattare con i vettori se vogliamo trovare una soluzione rapida, seppur costosa. 

L’altra strada indicata anche da Renato Soru nei giorni scorsi che sogna una soluzione sarda dei problemi sulla mobilità aerea la vedo molto complicata, ammesso che si possa prenderla in considerazione realmente.


Il nuovo paradigma che ho già trattato in un precedente post deve lavorare per consentire ai residenti di potersi spostare con maggiore opportunità verso le varie destinazioni nazionali e internazionali è percorribile se cresce la domanda turistica invernale che è in mano ai TO internazionali. E per farlo ci vuole un cambio radicale e un approccio combinato e integrato tra l'assessorato ai trasporti e al turismo.


In altre parole se vogliamo più voli anche d’inverno è necessario sostenere la domanda. Se non si crea la domanda a poco servono i finanziamenti previsti dalle varie Delibere. Rimarranno un grido nel deserto che al massimo potrà contare sul suo eco.


Inoltre non potrà essere utilizzato come giustificativo della buona condotta politica neanche l’azione legislativa visto che i risultati sono praticamente nulli.

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