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La mobilità aerea dei sardi oltre l'ideologia


Ph Luigi Coppola - Incontro sindaci nord Sardegna
Ph Luigi Coppola - Incontro sindaci nord Sardegna

PREMESSA

Il sindaco maddalenino invoca la guerra santa contro la cattiva Europa che non accetta, secondo lui, le richieste della Regione Sardegna per garantire il diritto alla mobilità dei sardi.


SVOLGIMENTO

A leggere il resoconto svolto da Luigi Coppola e il contenuto del comunicato stampa emesso dalla Provincia di Sassari, sono tanti i punti interessanti su cui soffermare la nostra attenzione.

Mi sembra che i sindaci abbiano dimenticato che prima di Bruxelles il diritto alla mobilità aerea dei sardi è in capo alla Regione Sardegna che deve ricercare una soluzione nell'ambito del perimetro delle norme comunitarie.

La continua ricerca di soluzioni tecniche che cercano di by-passare queste norme è puntualmente deflagrata con conseguenti danni per tutti.

Forse è meglio che ne prendiamo atto e in attesa di organizzare l'esercito cerchiamo senza pregiudizi soluzioni capaci di affrontare seriamente il tema della Continuità territoriale aerea evitando di ideologicizzare la questione.


Le soluzioni non mancano e nemmeno i presupposti se i rappresentanti politici hanno davvero a cuore il diritto di mobilità di tutti i sardi e non, come vedremo di seguito, di una minoranza.

Sempre per aiutare tutti a comprendere il tema sulla Continuità territoriale aerea è interessante rifarci ai dati forniti dall'aeroporto di Cagliari: la Ct vale il 31,9% del totale passeggeri nazionali pari a 1.056.179.

I passeggeri residenti (calcolati dall'Università di Cagliari (report traffico 2017 sull'aeroporto di Cagliari) risultano mediamente il 60% pari a 633.707. Questo significa che 2.254.726 passeggeri hanno viaggiato verso le altre direttrici nazionali offerte in libero mercato, che per Cagliari significa praticamente Ryanair, con una stima di residenti che non hanno utilizzato la Ct pari a 1.352.836. Praticamente più del doppio dei residenti che hanno viaggiato da e per l'aeroporto di Cagliari non hanno utilizzato i vettori della Ct.


Ora con questo quadro di numeri mi chiedo perché i sardi dovrebbero andare alla guerra se la maggioranza utilizza altre direttrici in libero mercato? Tra l'altro senza alcuna tutela su prezzi e frequenza.

I primi a doversi lamentare dell'attuale sistema messo in piedi dalla Regione Sardegna dovrebbero essere proprio i sindaci visto che i loro cittadini, verosimilmente, sono discriminati dallo schema rigido imposto dall'attuale Ct.

Anche l'utilizzo del tema dell'Insularità dovrebbe richiamare tutti a superare la discriminazione dei passeggeri residenti a opera dell'attuale Ct favorendo una maggiore inclusione di tutti i sardi che viaggiano.

Concludo con l'auspicio che il 2023 illumini le menti dei politici e soprattutto dell'assessore Moro affinché superi la logica dei muretti a secco culturali e apra la ricerca di soluzioni serie che includano tutti i sardi con un Sistema misto che soddisfi le esigenze dei territori dove insistono i nostri tre aeroporti.


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