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Immagine del redattoreSandro Usai

La disinformazione non aiuta i sardi sulla Continuità territoriale



Partiamo da un racconto olianese.


Una nota guida turistica di Oliena durante un'escursione in una grotta del supramonte rinviene un cadavere in decomposizione con le scarpe ancora allacciate. Avvisa subito i Carabinieri che procedono con le indagini senza arrivare a niente.

Dopo un po' di tempo un gruppetto di giovani di Orgosolo incontra la guida e gli chiedono: "come hai trovato il morto?". La guida, senza scomporsi gli risponde: "l'ho trovato come l'avete lasciato voi".

È con questo aneddoto che dobbiamo iniziare a trovare l'autore del bando appena pubblicato.


Il catenaccio dell'articolo è pura disinformazione. Non aiuta il lettore a capire come funziona l'attuale regime sulla Continuità territoriale aerea e i motivi che hanno indotto la Regione a riproporlo, nell'impianto tecnico, uguale al precedente. O meglio se dobbiamo individuare un responsabile andrebbe ricercato nella precedente gestione visto che il bando è stato trasmesso alla Commissione europea tre giorni dopo l'insediamento della Giunta Todde.


Ma soprattutto è falso che i posti offerti nel nuovo bando sono inferiori rispetto al precedente. Il Decreto ministeriale allegato al nuovo bando è uguale al precedente. Qui https://bit.ly/3QFBtk5 potete consultarli entrambi se volete farvi una vostra opinione.


In questi anni il vettore ITA, sollecitato dalla Regione, ha aumentato le frequenze da Cagliari verso Milano-Linate e Roma-Fiumicino. Sulla efficacia di questa misura ho molti dubbi e i grafici ci mostrano la realtà.

Per chi non ha dimestichezza sul tema lo aiuto con un ragionamento che ci aiuta a valutare le conseguenze sulle tariffe Non residenti.


Se aumentiamo le frequenze e non crescono i passeggeri significa che i ricavi del vettore diminuiscono perché avrà molti posti vuoti. I ricavi della tratta dipendono dai Residenti (60%) che pagano la tariffa fissata dal bando, e dai Non residenti (40%) che sono soggetti alle tariffe libere. Tenuto conto che più si abbassa il coefficiente di riempimento dell'aereo, più i biglietti dei Residenti non coprono le spese della tratta con la conseguenza che per raggiungere la soglia di ricavo prevista, il vettore si rifà sui Non residenti.

Quindi chiedere o pretendere l'aumento delle frequenze senza una reale giustificazione legata al volume di passeggeri penalizza i Non residenti che finiscono per finanziare pesantemente il servizio sborsando cifre a prima vista ingiustificate. E se anche questa misura non fosse sufficiente a far raggiungere l'utile di tratta intervengono gli Oneri di Servizio Pubblico che riportano il margine del vettore al +4,5%. 

Come potete comprendere questo valore di guadagno previsto dalle norme comunitarie fissato al 4,5% è fuori mercato. Diciamo che questa percentuale se da una parte ci evita di cadere sugli aiuti di stato che la Commissione europea monitora attentamente, dall'altro allontana l'interesse di un vettore che opera attivamente nel mercato a partecipare al bando in Ct.

I fatti mi sembra che mi diano ragione e bisogna pregare che ITA non dia forfait al prossimo bando perché sarebbe una catastrofe annunciata che affosserebbe il tanto agognato Diritto alla mobilità aerea.


Aggiungo che ad oggi non esiste nessuna possibilità di applicare una tariffa regolata per i Non residenti che viaggiano sugli aeromobili in regime di Continuità territoriale. Lo stesso vale per le tariffe applicate in Libero mercato che non fanno nessuna distinzione per passeggero.

Ecco perché non concordo con contenuto del il catenaccio dell'articolo che induce nel lettore poco informato un sentimento negativo verso l'istituzione regionale ritenuta incapace di mitigare il costo dei voli per i Non residenti. Semplicemente non si può fare con le attuali regole.

Se la vogliamo dire tutta, le tariffe per i Non residenti sono libere per legge. E lo Stato e la Regione lo sanno bene.


Invece la polemica sul finanziamento è vera solo per la tratta Alghero-Linate che vede una decurtazione di 747.000€ di OSP rispetto al valore aggiudicato nel precedente bando che, verosimilmente, vedrà la gara andare deserta. E questo non è un bene!

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