Fermi tutti! Non c’è niente da ridere!
Se dal titolo si potrebbe pensare che c’è da ridere vi voglio rassicurare. Non possiamo ridere davanti al dolore e al disagio che stiamo vivendo davanti al saliscendi di “tuttidentro” “tuttifuori” come i giochi che facevamo da bambini inducendoci povertà e tristezza.
Chi è garantito dallo stipendio sicuro vive ragionevolmente sereno. Le preoccupazioni riguardano chi è legato, per sostenersi, alle dinamiche di mercato. I soldi non girano. Tra i pochi che si è giovato di questo disastro citiamo Amazon.
E gli altri? Aspettano i Sostegni/Ristori. Più a parole che in concreto!
E poi c’è il TURISMO. Trasversale rispetto alle economie locali, capace di muovere le persone e i consumi proiettando un senso di benessere generale capace di darci sollievo e una visione ottimistica.
Dal 8 marzo del 2020 sono spariti i viaggiatori e con loro i parametri che alimentano il TURISMO.
E la Sardegna?
Beh! la Sardegna è ben guidata nelle politiche regionali del turismo! Soprattutto quelle digitali.
Tra annunci e propaganda a spese della collettività stiamo ancora attendendo l’app sviluppata dal CRS4 pensata per promuovere (secondo loro) le bellezze e le opportunità dell’isola.
Sfogliando gli atti degli incarichi assegnati direttamente l’assessorato regionale al turismo ha previsto di dotarsi nel 2019, con scadenza 2020, del “servizio di definizione delle strategie di marketing, di comunicazione e di coordinamento delle attività di promozione, con particolare attenzione al digitale e ai social”.
Poi ha proseguito assegnando, tramite il CRS4, un altro incarico per il “servizio di realizzazione piano editoriale per l’applicazione Sardegna Mobile e per il sito web sardegnaturismo.it”.
I risultati sono davanti a tutti. Basta osservare i canali social Visit Sardinia e il sito Sardegnaturismo. UN DISASTRO!
E non penso che sia colpa dei fornitori quanto responsabilità dell’assessorato come organizzazione.
Insomma ci ritroviamo da una parte significativi investimenti e dall’altra il totale fallimento dei risultati con disastrose conseguenze per gli operatori turistici. Mi sembra evidente che abbiamo buttato i soldi! Qualcuno scriverebbe: Un flop!
Aggiungo per la cronaca altri episodi che collocano l’attività assessoriale nel quadro della propaganda con risultati nulli per il turismo reale.
Stati generali del turismo. Sono stati l'autocelebrazione che ha sancito l'ingresso dell'assessore nella società.
Conferenza su Entorismo. Ad oggi mi sembra che è ancora ferma in Consiglio regionale la Proposta di Legge 209 di settembre 2020 sulla disciplina del settore. Nei giorni scorsi si è costituita anche la seconda Rete enoturistica regionale.
Conferenza su Arkeologica. Questa iniziativa ha mostrato tutta la pochezza della politica che è andata alla ricerca del consenso calpestando ogni netiquette visto che il tema riguarda un altro assessorato.
Iniziativa editoriale con le testate regionali di promozione della Sardegna a mezzo stampa, TV e radio. Il risultato di questa iniziativa è pari a zero. La prova ce la fornisce Google. Bastava chiedersi se la Sardegna poteva giovarsi del turismo di prossimità.
Sponsorizzazione di iniziative sportive di dubbia efficacia per la promozione della Sardegna. Il successo mondiale dichiarato dall'assessore sembra più un grido al vento per stimolare qualche giornalista senza idee.
Piano vaccinale con forti criticità che rischia di compromettere la seconda stagione turistica. Oggi siamo ancora i penultimi sulla percentuale di dosi somministrate rispetto alle quantità ricevute nonostante il Presidente pensi che sia una mistificazione.
La costituzione del Registro grandi eventi. Vi invito a leggere i requisiti per accedere e vi renderete conto che l’undicesimo avrà difficoltà ad aggiungersi.
Fiere. Lo abbiamo sentito in diretta sul canale Icebergonair.it affermare che ora sì che le fiere a cui partecipa la Sardegna sono “un’altra cosa”. “Ci siamo liberati di Enit che non aveva riguardo per la Sardegna” e abbiamo delegato il sistema camerale. Di fatto è cambiata la stazione appaltante ma il risultato concreto è rimasto lo stesso: le fiere servono alle strutture alberghiere e trascurano le altre forme di turismi. Però parliamo di “destagionalizzare”, "di essere uniti", "di fare sistema".
Concludo con la speranza che la Sardegna con i suoi operatori turistici sappia farsi trovare pronta quando miglioreranno le condizioni di criticità in cui ci ha portato il Covid-19.
Auguri Sardegna!
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