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Immagine del redattoreSandro Usai

In Sardegna il futuro della mobilità si decide in tribunale

Aggiornamento: 22 dic 2023

Con l'attuale situazione di stallo, tra la Regione, F2i e la Camera di Commercio di Cagliari Oristano, il 2024 potrebbe diventare un annus horribilis per la mobilità dei sardi


Da salvatori a okupanti. Così sta finendo la questione sulla fusione degli aeroporti sardi.

F2i, il fondo che a dicembre 2016 ha acquisito la maggioranza delle quote di partecipazione della Regione nell'aeroporto di Alghero, in questi anni ha lavorato in silenzio e senza aver mai presentato un Piano industriale di sviluppo della infrastruttura aeroportuale.


In sardo diremo muzziga surda.


L'operazione, nata con l'auspicio della Fondazione Banco di Sardegna, guidata a suo tempo da Antonello Cabras, nonché importante esponente del PD sardo.


Politica e finanza oppure se preferite Finanza e politica. 


Dopo Alghero, a ottobre 2020 F2i ha acquisito da Alisarda il pacchetto di controllo dell'aeroporto di Olbia.

Bella mossa di cavallo che ha fatto sì che il sistema del trasporto aereo del nord Sardegna passasse di mano concentrando tutta la sua gestione in un unico soggetto.

In quel periodo la Regione dormicchiava e se cercate negli archivi non trovate reazioni negative o che esprimono preoccupazione per l'okupazione del sistema aeroportuale del nord Sardegna.


Come le epidemie sanitarie anche i progetti finanziari si espandono per consolidarsi e per migliorare le performance da presentare agli azionisti, compresa la Fondazione Banco di Sardegna.

La sensazione che emerge, analizzando le mosse di F2i, è che il 5% posseduto dalla Fondazione, rappresentato dall'allora Presidente, oggi presente in forma stabile nel CdA di F2i nonostante non sia più in carica, valga molto di più di quel risicato valore.


Sicuramente la presenza di Antonello Cabras garantisce a F2i Ligantia la possibilità di stabilire ponti verso la politica regionale e locale, verso il Consiglio regionale tramite il PD e non solo, che, per inciso e non a caso, si è espresso a favore del progetto di integrazione dei tre scali sardi.

Insomma, si capisce, secondo me, che il controllo dei tre aeroporti è diventata una operazione finanziaria strategica, che nasce fuori dalla Sardegna e fa parte di una strategia di consolidamento di F2i che ultimamente sta lavorando per ampliare il suo posizionamento attraverso l'ingresso di altri fondi miliardari nei suoi asset aeroportuali nazionali.

Qualcuno la presenta come "la soluzione" capace di garantire investimenti e solidità per il futuro sempre più incerto del trasporto aereo a causa di alcune variabili e criticità dei vettori che potrebbero rivelarsi un danno per la nostra isola già nel 2024.


A svegliare l'attenzione sul progetto F2i+Camera di commercio di Cagliari Oristano ci ha pensato l'assessore Moro che ha sollevato più di un dubbio sull'approccio e sul metodo utilizzato e ha iniziato a reagire violentemente sino ad avviare azioni legali per tutelare, a suo dire, il diritto alla mobilità dei sardi. Detta da un politico sarebbe poco credibile se non fosse che questa volta ha reali fondamenti di verità.


Il progetto di fusione di Alghero e Olbia più l'integrazione di Cagliari ci induce alcuni dubbi. Il più importante è che, a differenza del nord Sardegna che si ritrova due aeroporti e tre porti per accedere ai servizi di mobilità aerea e navale, il sud Sardegna, che ha un bacino di circa 1 milione di residenti, ha un unico varco (conveniente) verso il continente rappresentato dall'aeroporto di Cagliari.

Questa è la questione centrale che pone una seria ipoteca per tutti noi che abitiamo nel centro sud Sardegna. Di fatto ci troveremo davanti ad un soggetto che può esercitare il potere assoluto sulla nostra libertà (l'unica) di movimento. È questa la distorsione e la minaccia più grave che ci possa accadere.


Stante questa situazione che cosa ci riserva il 2024 sulla questione della mobilità aerea?


Immagino che la Regione abbia bloccato i fondi destinati alle società di gestione aeroportuale per incentivare rotte e frequenze e per il co-marketing e la promozione. Fondi indispensabili per rinvigorire l'offerta dei vettori e quindi migliorare la mobilità.

Il rischio in questo momento è che la prossima estate potremmo assistere ad una significativa riduzione dei voli soprattutto nella stagione IATA Summer vanificando, in parte, la norma sul rimborso diretto ai passeggeri appena varata dalla Giunta regionale.


Insomma si prospetta un disastro se la politica non trova un equilibrio e un accordo con i gestori aeroportuali capace di garantire i contributi e, attraverso un garante terzo che rappresenta gli interessi della Regione, affiancare i direttori commerciali degli aeroporti per il corretto e proporzionale utilizzo dei soldi pubblici.

D'altronde anche a livello nazionale è in atto una manovra di trasparenza sugli incentivi dati dagli aeroporti ai vettori.

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