Vi prego, trovate il tempo di leggere la Proposta di Legge Regionale a firma dell’on.le Antonello Peru e Alessandra Zedda.
Questo è il link al sito del Consiglio Regionale http://bit.ly/3bfXy2a.
È proprio vero, in Sardegna non ci facciamo mancare niente e questa ulteriore mossa politica a cura di due esponenti della maggioranza in Consiglio regionale sta raccogliendo molti pareri negativi da parte dei soggetti chiamati a intermediare con le compagnie navali e aeree - porti e aeroporti - a causa soprattutto delle enormi difficoltà per la corretta applicabilità dell'impianto normativo.
Siccome ritengo che Peru e Zedda siano persone di grande esperienza politica mi chiedo che cosa può averli indotti a presentare una PdL come questa.
Francamente ho difficoltà a pensare che non si rendano conto delle conseguenze che porterebbe l’applicazione di una legge che punta a riscuotere l’Imposta di sbarco così com’è stata congegnata.
Se Peru e Zedda pensano di colpire l’abusivismo nel ricettivo, che in Sardegna è scandaloso per la mancanza di vigilanza e dell’azione sanzionatoria prevista nella Legge regionale sul turismo n. 16/2017, allora posso dire che la mossa non è quella giusta. infatti l’introduzione dell’imposta di sbarco non genera assolutamente l’obbligo per il ricettivo di registrare gli ospiti nel sistema di rilevazione SIRED facendo svanire, di fatto, gli eventuali propositi in tal senso.
La PdL si presenta male anche quando prevede la ripartizione del gettito solo tra i Comuni inseriti nell’elenco regionale delle località turistiche o città d'arte (http://bit.ly/38hseyc) perché esclude molte località che manifestano evidente vocazione turistica, artistica e storica e perdipiù con una consistente presenza turistica. Vedi Assemini.
Inoltre l’Imposta di sbarco non sostituisce o abolisce quella di soggiorno inducendo in molti casi una doppia imposizione per chi arriva.
Ma l’impianto della proposta di legge si presta anche a essere presa di mira da parte del Garante Privacy che immagino vorrà verificare come vengono acquisiti e trattati i dati forniti dagli aventi diritto all’esonero dell’Imposta di sbarco.
Ora veniamo alla parte più interessante della questione: quella che riguarda il valore degli incassi dei Comuni che già applicano l’imposta di soggiorno e che sono presenti nell'elenco (http://bit.ly/3bmSDwl) scaricato dal sito della Regione Sardegna.
Basta una semplice simulazione per comprendere che la PdL Peru-Zedda è destinata a creare più di un malumore nei Comuni che già oggi incassano imposte di soggiorno più alte rispetto al risultato che emerge dalla simulazione. Tra questi vale la pena citare Alghero, Villasimius, Olbia, Arzachena. È ragionevole che i Comuni che ne uscirebbero danneggiati da questa PdL non accetteranno di abdicare e si troveranno con i loro turisti che dovranno pagare due imposte: quella di sbarco e quella di soggiorno. Forse è un po’ troppo!
Per molti altri Comuni invece sarà come una manna perché potrebbero ricevere fondi senza aver mai operato con efficienza nella promozione, nel decoro e nell’accoglienza.
La simulazione si basa sull'ipotesi che la Regione ripartisca tutto il gettito dell'imposta di sbarco ai Comuni che rientrano nell’elenco delle località a vocazione turistica e artistica. Cosa che dubito fortemente.
Quell’elenco stilato dall'Assessorato al Turismo nel 2011 sicuramente sarà oggetto di molte critiche perché non tiene conto, ad esempio, della presenza dei borghi, musei, carnevali, etc. A proposito di Borghi di Sardegna suggerisco di dare uno sguardo alla infografica http://bit.ly/2qEsw1o e confrontarla con l'elenco dei Comuni in elenco.
Ma la cosa più bizzarra che emerge dallo schema applicativo della PdL è che molti dei Comuni inseriti nell’elenco non sono censiti dal SIRED e quindi la loro rilevanza è pari a zero (http://bit.ly/3bp0gCM, http://bit.ly/38h2ody).
A questo punto forse conviene utilizzare una formula lineare di ripartizione del gettito in base alle presenze turistiche certificate dall’Ufficio statistico regionale.
Insomma auspico che il Consiglio Regionale avvii un ragionamento approfondito prima di trasformare la PdL così com’è stata impostata evitando l’imbarazzo per una norma che nasce già osteggiata da istituzioni e operatori e che è evidentemente impostata male e forse inutile.
E tutti vissero felici e contenti!
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