Ultimamente abbiamo visto molti sondaggi, e conosciuto sondaggisti, sul turismo post Covid. Li ha promossi l'Università, le società di marketing, gli esperti del settore. I risultati non erano sempre concordi anche perché realizzare un sondaggio non è semplice se vogliamo ottenere una risposta attendibile.
La realtà poi svela la verità e i siti web dei tre aeroporti sardi mostrano un tabellone degli Arrivi desolante sia per i voli nazionali che per gli internazionali che vanno molto peggio.
Il desiderio di vacanze in Sardegna sta facendo i conti con la scarsa disponibilità di voli, con i soldi in tasca e con la paura solo sopita di nuovi contagi.
In un momento come questo sarebbe servita la massima attenzione da parte delle istituzioni regionali e dell'Assessorato al turismo. Ma il Gigante dorme. Dorme anche davanti ai pochi articoli di stampa, sopravvissuti nelle principali testate, che raccontano di una stagione andata in malora a causa del Covid-19. Il Turismo e la Sardegna avrebbero meritato una presenza più qualificata per difendere le nostre "coste" dalla concorrenza di altre Destinazioni turistiche molto aggressive che hanno sfruttato la confusione creata da annunci sparati a colpo singolo e a raffica dal Governatore Solinas e ripresi dai media nazionali e internazionali per danneggiare la nostra reputazione di Destinazione turistica. Basta ricordare il "caso" Giletti a La7 e le esternazioni di Mr. Briatore che oggi si lamenta sulla difficoltà dovuta agli adempimenti burocratici. A proposito ai gate di imbarco Alitalia a Fiumicino pretendono la certificazione cartacea da compilare prima dell'imbarco. Quella online non è accettata!
Il risultato di queste azioni senza strategia, riconducibili all'azione politica, non ci danneggerà solo in questa stagione ma temo che ne subiremmo le conseguente anche nel 2021.
Davanti alla totale assenza di un piano d'azione per il rilancio o per il mantenimento del turismo (che sarebbe già una vittoria!), che dovrebbero provenire dalla Regione, stanno nascendo iniziative lodevoli, gestite da privati, nel tentativo di arginare il danno e i ritardi dovuti a questa manchevolezza.
Insieme alla Regione sono sparite anche altre voci importanti delle Associazioni di categoria che probabilmente stanche di sollecitare e chiedere si sono arrese e ora cercano di salvare il salvabile.
Abbiamo il più importante dei comparti economici rimasti ancora vivi e forti in Sardegna in mano a improvvisatori che non sanno programmare azioni di schermo protettivo della nostra reputazione turistica costruita, seppur con tanti limiti, negli ultimi cinquant'anni.
Insieme alle strutture ricettive, che forniscono il primo segnale di crisi nel momento in cui non registrano presenze turistiche, ci ritroveremo a settembre la pressione di tantissime persone che rischiano di diventare i Ghost Tourism non avendo mai aperto un rapporto di lavoro stagionale.
Ha ragione l'assessore Chessa quando afferma che finalmente si è capito quanto vale il turismo in Sardegna. Peccato che ad oggi non riesca ad andare oltre questa affermazione e siamo in attesa di sapere quali atti e provvedimenti intende adottare!
E allora quali iniziative possono portare avanti i privati (imprese, associazioni, cittadini) per rideterminare il giusto accredito internazionale della Sardegna nei mercati di riferimento?
Due di queste iniziative le abbiamo presentate ieri durante la diretta radiofonica di DONNEinTURISMO andata in onda sul canale radiofonico Icebergoneair: SardegnAperta e i Local Expert Point.
La capacità di catalizzare un vasto pubblico di stakeholder del turismo non è semplice sia per l'innata diffidenza e sia perché la depressione imprenditoriale dovuta al momento è così grande che ci toglie la forza di cogliere il respiro importante di iniziative come queste.
È incredibile che il messaggio forte, giunto a più riprese dall'assessore Chessa, di unire le forze e di lavorare insieme proprio ora vede il suo assessorato assente da questa comunità di persone che vogliono ancora credere nella Sardegna e nei sardi. Probabilmente la parola insieme era riferita a insieme a noi cioè a lui.
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