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Immagine del redattoreSandro Usai

I migliori padroni per l'aeroporto di Cagliari


Aeroporto di Cagliari e nel riquadro Maurizio De Pascale
Aeroporto di Cagliari e nel riquadro Maurizio De Pascale

La vicenda che interessa il futuro dell’assetto azionario della società Sogaer, gestore dell’aeroporto di Cagliari, è interessante e secondo me merita una lettura più larga rispetto a quanto è apparso sulla stampa locale.


Le notizie apparse confermano che sia in atto un confronto aspro tra i due principali attori, F2i (www.f2isgr.it) e Atlantia (www.atlantia.com), che si contendono il controllo delle società di gestione aeroportuali nazionali. La guerra, fatta a colpi di decine di milioni di euro per acquisire i pacchetti di controllo, è avviata da tempo.

Oggi è la Sardegna a trovarsi al centro delle attenzioni di F2i che segue le sue mire espansionistiche dopo aver acquisito la gestione degli aeroporti di Alghero e Olbia. Se riuscirà a conquistare anche l’aeroporto di Cagliari diventerà il principale e unico interlocutore che ha in mano la mobilità aerea dei sardi.


Per capire meglio gli avvenimentu proviamo a analizzare lo scenario nazionale nel quadro dei rapporti di forza che interessano F2i e Atlantia.

La lotta che si è aperta per conquistare il pacchetto di maggioranza della società di gestione dell’aeroporto di Cagliari è riconducibile, secondo me, alla lotta in atto tra F2i e Atlantia che fa parte del Gruppo Benetton. Questa battaglia nasce fuori dalla Sardegna e alberga nei circoli bancari e in casa Confindustria e Confcommercio.

Davanti a questi interessi, che sono collegati ad equilibri politici, che coinvolgono anche il Governo, le figure di Maurizio De Pascale e della Camera di Commercio diventano un granello di sabbia incapace di frenare i poderosi ingranaggi del potere finanziario.


Lo scontro tra i due contendenti si è acuito durante la stagione estiva quando l’assemblea di Assaeroporti (Confindustria) ha eletto presidente Carlo Borromeo, già presidente GESAC, società di gestione dell’aeroporto di Napoli, a sua volta posseduta da 2i Aeroporti S.p.A di proprietà di F2i SGR. Questa nomina è stata vissuta da Atlantia come un ribaltone portandola a lasciare l'associazione confindustriale trascinando fuori Adr (aeroporti di Fiumicino e Ciampino), e Save (aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia) per andare a costituire il nuovo sodalizio Aeroporti 2030 (www.aeroporti2030.it). C’è anche da notare che il predecessore di Borromeo, Fabrizio Palenzona (https://bit.ly/3erTBKF) è un pezzo da novanta agganciato a varie lobby tra cui la stessa Confcommercio.


Nella stessa data in cui è stato eletto Borromeo l’Assemblea di Assaeroporti ha nominato il nuovo Consiglio direttivo composta da: Andrea Andorno (Sagat), Roberto Barbieri (Geasar, aeroporto Olbia), Ivan Bassato (Adr), Armando Brunini (Sea), Tiziano Onesti (Adp) Monica Pilloni (Sogaer, aeroporto Cagliari), Giovanni Sanga (Sacbo), Patrizia Savi (Sea), Giovanni Scalia (Gesap), Monica Scarpa (Save), Nico Torrisi (Sac/Soaco), Marco Troncone (Adr), Nazareno Ventola (Aeroporto di Bologna).

Da notare che Roberto Barbieri è anche Presidente di Sogeaal, società di gestione dell’aeroporto di Alghero. A dimostrazione del peso che ha la Sardegna nell'associazione mi limito a rilevare la presenza dei due rappresentanti che governano il polo aeroportuale isolano: Pilloni e Barbieri.


Dalla tabella seguente si possono rilevare gli intrecci dell'azionariato delle società di gestione aeroportuali che compongono i membri del Consiglio direttivo di Assaeroporti.

* F2i Ligantia detiene lo 0,2%

** Atlantia detiene il 21%


Con questo scenario, che ci vede coinvolti in una sfida tra colossi finanziari internazionali e circoli di danarosi locali, mi chiedo che cosa è meglio per i sardi e per i residenti del sud Sardegna?

Il quadro che emerge mostra la forza dei due schieramenti in campo che si sfidano senza esclusione di colpi per ambire a controllare le società di gestione aeroportuali e i capitali di investimento pubblici destinati per lo sviluppo delle infrastrutture.

Se F2i riesce a conquistare la maggioranza assoluta di Sogaer la Sardegna si ritroverà in una situazione di grande anomalia dovuta al fatto che il socio di maggioranza non avrebbe nessun contrappeso nella gestione aziendale di tutt'è tre gli scali.

La presenza della Regione Sardegna, con il 23,06%, e di SFIRS, con il 5,69%, nella società di gestione dell'aeroporti di Alghero non sembra impensierire F2i.


Rilevo altresì che molti cittadini non sanno niente di questi giochi e lotte per conquistare la supremazia geo-economica rappresentata dagli scali aeroportuali. Tuttavia è doveroso fare in modo che la vicenda arrivi a più persone possibili al fine di far crescere la consapevolezza della situazione che si sta venendo a creare.

E allora è ragionevole domandarsi chi potrebbe essere l'interlocutore in grado di fornire le migliori garanzie per la gestione trasparente di un bene pubblico come l’aeroporto?


Da sardo e da semplice osservatore ritengo che nessuno dei soggetti presi in considerazione, Camera di Commercio, Confcommercio, F2i, Atlantia abbia una reale attenzione ai sardi se non per i flussi di cassa che sono capaci di generare e per il potere che gli deriva.

L’esperienza mi induce a pensare che le prime due sono più interessate a tutelare carriere personali e centri di potere da esibire localmente ponendosi in relativa competizione con gli scali del nord Sardegna.


Il Fondo F2i candidandosi a gestire tutto il sistema regionale del trasporto aereo che converge sui tre aeroporti isolani diventerebbe l'unico regista orientando le azioni per lo sviluppo e la crescita in base al suo tornaconto. Nel comparto del turismo non è difficile prevedere che spingerebbe l'aeroporto gallurese e algherese. D'altronde la Provincia di Sassari rappresenta oltre il 50% delle presenze turistiche ponendosi come destinazione preferita nella scelta dei turisti.


Atlantia, se avesse la chance di acquisire la maggioranza delle azioni tramite bando di gara, certamente aprirebbe una competizione con F2i e gli scali del nord Sardegna garantendo un maggiore sviluppo dello scalo cagliaritano per rafforzare la sua leadership.

Rimane da capire se questa formula rappresenta una migliore soluzione per il futuro del sud Sardegna o se è meglio una singola regia con la possibilità di monitoraggio della governance da parte della mano pubblica attraverso una public company.


Siamo davanti a scelte importanti che caratterizzeranno i prossimi decenni. Ogni scenario sul futuro dello scalo di Cagliari va analizzato e poi strutturato al fine di garantire uno sviluppo armonizzato a vantaggio di tutti i sardi. Il dibattito pubblico aiuterebbe a elaborare la migliore strategia. Decidere nelle stanze ovattate del potere locale e nazionale non gioverà al futuro del sud Sardegna.


Sicuramente per chi è abituato a vivere nella perenne competizione è difficile convincerlo che un unico gestore rappresenta la strada migliore per lo sviluppo del sud Sardegna.

Soprattutto ora che il nuovo bando sulla Continuità territoriale evidenzia uno sbilanciamento a favore dello scalo di Olbia e Alghero inducendo il convincimento che la Regione abbia ceduto alle pressioni del nord Sardegna.


Per un cittadino che ha fiducia nelle istituzioni sarebbe stato auspicabile una presa di posizione chiara da parte della politica regionale e locale. Purtroppo sino ad oggi stiamo assistendo al silenzio della Giunta e del Consiglio regionale che appare muto e distratto in ossequio a interessi incrociati riconducibili a dinamiche locali che suggeriscono di voltarsi dall’altra parte e far finta di niente. Come recitava un’opera teatrale: Non so, non ho visto, se c'ero dormivo!


Concludo con l’auspicio che il futuro dell’aeroporto di Cagliari Elmas riesca a superare questa fase confusa e torni a guardare al territorio con lo slancio che meritano i cittadini e gli imprenditori sardi. Per ottenere questo risultato significa che ci deve essere una mobilitazione attiva da parte dei residenti a tutela del bene comune.

Soprattutto in questo momento, che vede il sud Sardegna penalizzato dal bando per la Continuità territoriale aerea, che prevede una rilevante riduzione di posti offerti e frequenze nella direttrice lombarda, è necessario mantenere alta l'attenzione affinché la Camera di Commercio, se decide di cedere la maggioranza del pacchetto azionario, si muova nel solco della trasparenza a tutela dello scalo operando con bandi di evidenza pubblica.


La Sardegna non può diventare un oggetto in mano a soggetti interessati esclusivamente ai profitti e subire gli interessi lobbistici estranei allo sviluppo dell’isola senza far sentire la sua voce che non può essere quella di chi è direttamente coinvolto nell'operazione.

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