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Immagine del redattoreSandro Usai

Dove eravamo rimasti con la comunicazione e la promozione turistica?



Lo dicono in molti: i sardi hanno un carattere chiuso, introverso, ma poi quando ti conoscono meglio imparano a fidarsi e si aprono come un bocciòlo di rosa.

Eja, credici! direbbe una nota attrice cagliaritana.


L’abbiamo sentita annunciata molte volte (la comunicazione e la promozione) sia dall’assessore regionale al turismo (qui l'intervista) che dal Governatore Solinas: Il Piano è pronto e non appena riapriamo avviamo la campagna.

«Aspettare per credere, ma, anche, credere per aspettare» scriveva il grande giornalista, scomparso da poco, Gianni Mura.


Ma non voglio parlare di chi dice e non fa.

Voglio mostrarvi invece un esempio che ho sempre auspicato per la nostra terra e che non ci è stato mai donato da nessuno degli assessori che si sono succeduti nello scranno di viale Trieste, 105 a Cagliari.


E l’esempio viene dalla vicina Corsica. I nostri cugini come si sente spesso dire.

Diciamo che essere cugini non sempre significa ereditare elementi pregiati del DNA.


In perfetto stile francese la Corsica approccia al TURISMO e alla Comunicazione e Promozione in modo scientifico, non raffazzonato, strutturato, dichiarato.

Individua i punti importanti che ritiene debbano essere i pilastri dell’azione di Comunicazione e Promozione nei principali paesi target di incoming e poi crea il Piano di Comunicazione e Promozione rendendolo esplicito a tutti. Qui i documenti.


Attraverso questo strumento di indirizzo e programmazione, che mostra le Politiche per il turismo che la Corsica intende attuare in modo trasparente, si può valutare l'articolazione e il ritorno per il territorio.

Non solo, in questo modo consente anche agli operatori turistici di potersi giovare degli strumenti messi in atto per inserirsi nel solco del flusso di azioni di sviluppo territoriale e marketing.

È un bell’esempio di buon governo associato alle decisioni chiare maturate dopo aver analizzato con competenza i mercati e le sfide da cogliere.


Il Pubblico svolge un’azione importante per lo sviluppo dell’isola individuando il percorso da compiere per arrivare agli obiettivi, in linea con le Politiche per il turismo.


Vi invito a chiamare i numeri telefonici presenti nella documentazione per verificare la serietà e l’efficacia del servizio.


La catena di comando è rapida, ben oleata e in grado di garantire risposte chiare ai turisti.

Anche il loro portale web www.visit-corsica.com/ è coerente con l’azione disegnata dal Governo locale.

Tutto appare abbastanza ben congegnato per non disorientare il turista e per favorire il suo arrivo verso la Destinazione Corsica.


E da noi?

Tutto abbandonato da tempo perché la politica (da una parte e dall’altra) non c’ha mai creduto negli strumenti digitali altrimenti avrebbe operato diversamente.


Come dissi all’assessore Morandi, durante un incontro a Nuoro dove presentava agli operatori locali la Campagna di Comunicazione e Promozione: “Dopo che scaldi il cuore dei prospect mi dici dove atterrano per verificare in concreto la scelta di vacanza in Sardegna?”

Risposta: “Nel sito istituzionale SardegnaTurismo.it”.


Basta verificarlo e a distanza di cinque anni è ancora senza contenuti aggiornati, non è stato mai collegato ad una piattaforma di commercializzazione delle strutture ricettive e di offerta dei servizi nonostante la Regione abbia speso centinaia di migliaia di euro per acquistare i servizi di sviluppo e implementazione.

Oggi come allora la Promozione della nostra isola rischia di diventare una ghiotta opportunità di guadagno per le piattaforme digitali che rimangono le uniche capaci di fornire risposte ai turisti a causa dell'incapacità della Regione di attivare le proprie piattaforme tecnologiche capaci di canalizzare le richieste dei turisti.


Mi voglio astenere dal dare giudizi sulle mancate politiche per il turismo a cui abbiamo assistito sino ad ora da parte degli assessori di turno perché mi interessa coinvolgere sempre più persone responsabili e interessate a investire almeno la loro attenzione sul tema del TURISMO ovvero di come far arrivare il TURISTA. Anche perché abbiamo visto che senza il turista che alimenta l’industria del turismo non si può pensare allo sviluppo di niente.


Si stima che il 20% del PIL regionale dipenda dal turismo, commercio, artigianato.

Una percentuale importante che andrebbe difesa con strumenti e azioni come quelle messe in atto dal Governo corso.


Le conseguenze del Covid-19 per l'economia non possono essere lasciate alla improvvisazione ispirata dal personaggio della commedia teatrale sarda "Su mandroni aspetta benis".


Abbiamo affrontato tutto questo periodo senza il supporto organizzativo di una Unità di gestione della crisi dal punto di vista della comunicazione. Troppi errori sono stati fatti dal nostro Governatore fornendo a livello nazionale e internazionale una immagine amministrativa apparsa confusa e che ha danneggiato la nostra economia turistica. Questo dimostra che puoi avere anche una buona idea ma se sbagli il registro della comunicazione finisci a terra e soccombi.


I riconoscimenti che ci arrivano per l'integrità dell'ecosistema marino non sono più la leva principale con cui i turisti decidono la loro destinazione delle vacanze.

Ecco perché lo stile e l'approccio della Corsica sono un esempio di grande professionalità, competenza e buon senso a tutela del territorio e delle imprese turistiche.


E la Sardegna?

Aspetta e spera che qualcuno che vuole bene a questa terra e ai sardi si accorga della deriva a cui stiamo andando incontro nel governo di importanti comparti economici dell’isola e intervenga.

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