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Immagine del redattoreSandro Usai

DONNEinTURISMO




A volte le cose nascono per caso, altre volte perché maturano dentro di noi man mano che stimoli esterni ci obbligano ad una maggiore attenzione a fatti che si ripetono sino a diventare fenomeni.


E il segnale più forte mi era arrivato proprio dalla battaglia che stavano conducendo un gruppo di amiche che lamentavano una costante mancanza di donne nei tavoli di discussione sui temi del turismo.


Era evidente che il fatto non era riconducibile solo al garbo. C'è sicuramente un problema di rappresentanza nel turismo che va oltre gli elementi di genere e tocca anche quelli delle competenze.

Il colpo forte è arrivato durante l'ultima riunione degli Stati generali del turismo convocato dall'assessore regionale al turismo Gianni Chessa a novembre 2019. (Qui la lista degli invitati)


Interessandomi di editoria e comunicazione per il turismo ho sempre avuto a che fare con molte donne preparate e dedite alla professione nei vari alveoli di cui si nutre la cosiddetta industria del turismo.

Diventa, così, naturale la domanda: come mai agli incontri ufficiali o ai tavoli dove si parla di turismo (per i turisti) si vedono sempre le stesse persone e raramente sono donne?


Ho iniziato così a censire le voci ufficiali del turismo televisivo (quelli che rilasciano un'intervista quasi sempre all'ignoto giornalista), del turismo degli esperti, del turismo dei guru e così via dicendo.


Se vi interessa l'argomento vi invito a fare anche voi questo esercizio.


Il quadro che emerge stride con la realtà dei numeri e mostra che le DONNEinTURISMO sono tantissime, operano anche in ruoli apicali e svolgono compiti manageriali importantissimi per il turista e per il turismo.


Eppure tutto questo non emerge nei Convegni, alla TV, nei confronti televisivi.

Emerge invece un quadro di braghette che molto spesso occupano un posto di rappresentanza in Associazioni di ogni tipo (centro di potere) e che non aspettano altro che un invito per mostrare che esistono.

Ci ritroviamo così in una situazione che vede da una parte gli operatori del turismo per i turisti e dall'altro ci sono i referenti di un centro di potere che a volte si occupano di turismo ma in funzione della rappresentanza associativa o sindacale.


Questo spiega, secondo me, perché il comparto del turismo nel nostro Paese è indietro e stenta a trovare la strada dell'innovazione e della modernità collocandosi nel teatro mondiale dove si compete per capacità e talento, oggi associate alle competenze digitali.


Il turismo applicato al turista è anche cultura e per praticarlo è indispensabile conoscere le lingue. La maggior parte delle DONNEinTURISMO che ho conosciuto hanno sempre mostrato grande propensione per lingue. Questo significa che hanno fatto importanti esperienze all'estero per studio e lavoro. Si sono fatte da sole faticando e combattendo contro un costume che spesso le vede subordinate anche quando meriterebbero un riconoscimento al pari di tanti uomini, se non di più.


Ecco perché è nata l'idea di DONNEinTURISMO.


Insieme con i miei due compagni di percorso, Fausto Farinelli e Vito Biolchini, abbiamo organizzato una diretta radiofonica di DONNEinTURISMO nel canale web Iceberg (qui il link alla puntata) dove hanno partecipato le imprenditrici Clara Pili, Eleonora D’Angelo, Claudia Zedda, Alice Pudda, Maria Grazia Murroccu, Alessandra Guigoni, Sara Marogna, Bianca Bradi, Laura Zazzara, Giulia Loglio, Gabriella La Manna. È stata una chiacchierata interessante ma soprattutto è servita a far incontrare undici professioniste.


Non so che cosa diventerà questa idea perché ora dipenderà da loro, dalle donne. Il seme è stato piantato e ora va alimentato con l'amorevolezza e la tenacia, di cui solo loro sono capaci, nella speranza che il gruppo si allarghi e comprenda il maggior numero di donne. Se attecchisce sono certo che ci sarà un riequilibrio della presenza di genere per competenza e per rappresentanza nei tavoli istituzionali sul turismo.


Come ho avuto modo di dire nei giorni scorsi: io non sono in competizione con le donne, io mi godo la loro intelligenza che ci servirà tutta per migliorare il nostro mondo.


Buon lavoro Clara, Eleonora, Claudia, Alice, Maria Grazia, Alessandra, Sara, Bianca, Laura, Giulia, Gabriella. Io ci sono!


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