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  • Immagine del redattoreSandro Usai

Destinazione vaccini!


Nicola Montisci anima una serata musicale durante l'estate 2020 presso batteria Boggio - Pula
Nicola Montisci per il progetto Slurp - www.slurpevent.com - Musica dal vivo nello scenario di batteria Boggio - Pula

Continua il dialogo con Ilenia Cocco, Enit Londra, sulle dinamiche di mercato UK per la scelta delle Destinazioni turistiche per il 2021.


Nei prossimi tre mesi i Tour operator britannici sono impegnati nella scelta delle Destinazioni turistiche sicure da proporre ai loro clienti.

Nonostante siamo davanti a tante variabili che stentano a trovare l’incastro i TO specializzati nell'offerta italiana guardano al nostro Paese e alla Sardegna in attesa di ricevere conferme rassicuranti per poter iniziare a prenotare.


La clientela. I vacanzieri britannici stanno soffrendo per non poter ancora programmare le vacanze e sognare le nostre spiagge. Come ha scritto il Guardian è importante acquisire la vitamina D prodotta dal sole per aumentare le difese immunitaria. La prudenza dei TO che non vogliono esporsi e accettare prenotazioni prima di avere certezze sul tema della sicurezza delle destinazioni non fa che aumentare l'attesa. Le rilevazioni svolte da Google e dalle piattaforme di prenotazione dicono che è in crescita il traffico internet verso i portali delle località turistiche. Diciamo che in tanti non vedono l’ora di poter prenotare e vivere un senso liberatorio e di piacere sognando il giorno della partenza. Ma c'è un "ma" rappresentato dalla paura del contagio che fa da freno e ancora spaventa.


Tour operator. Le società sono incalzate da una parte dai clienti che chiamano e navigano sui portali web per sapere dove potranno andare in vacanza in tutta SICUREZZA e dall'altra dalle DESTINAZIONI (ricettivo marino-balneare) che si aggrappano ai TO per salvare almeno la prossima stagione.


Già nel precedente post, pubblicato in questo blog, avevo accennato all’importanza che i Tour operator del Regno Unito stavano dando alle garanzie di sicurezza che devono fornire le destinazioni turistiche. E il riferimento non è ai protocolli messi in atto dalle strutture ricettive, presenti già nel 2020, bensì al sistema sanitario locale nel suo complesso raffigurato dalla percentuale di persone vaccinate, dalla curva di contagi, dal rischio di lockdown improvvisi a causa di situazioni endemiche incontrollate, dalla disponibilità di ospedali Covid-19 nelle vicinanze dei luoghi di vacanza.


Il tema della sicurezza, se ben posto nella comunicazione proattiva, diventa una leva importante per incidere nelle scelte dei turisti. La questione era già emersa nella stagione estiva 2020 e oggi diventa ancora più cruciale vista l’introduzione dei vaccini che rassicurano la popolazione fornendo la speranza di non finire contagiati.

Se vogliamo evitare i corridoi che hanno fatto scandalo l'estate scorsa è indispensabile che i Paesi membri dell’Unione trovino quanto prima un accordo di permeabilità sanitaria riservata ai vaccinati e, perché no, a quanti sono stati contagiati se si verifica la presenza degli anticorpi.

La certificazione vaccinale, richiamata anche dal documento della Commissione UE Trasporti e Turismo, diventa il passaporto per potersi spostare e tornare a viaggiare quasi liberamente, almeno in Europa nonostante l'OMS si sia espressa contraria a questa formula.


Dal punto di vista della filiera vaccinale inglese ci ritroviamo in una condizione di vantaggio rispetto a noi perché molti cittadini di età ricompresa tra 50 e i 70 anni (20 milioni di persone) saranno vaccinati entro maggio. A questi dobbiamo aggiungere tutto il personale sanitario e sociosanitario impiegato in strutture pubbliche che conta 1,78 milioni di persone. Sicuramente in parte i due campioni si sovrappongono ma il dato globale è interessante anche perché si possono aggiungere i 12 milioni di persone nella fascia di popolazione dei giovani sino ai 14 anni.


Con questo campione di popolazione, di cui molti possibili prospect di turisti, mi aspetto che la Regione Sardegna sappia fornire le necessarie rassicurazioni, accertato che senza un quadro chiaro di offerta anche quest’anno rischiamo di non vedere gli inglesi in Sardegna.


Agire in fretta. La prima azione importante che dobbiamo mettere in atto riguarda la possibilità di riconoscere, con una iniziativa di motu proprio della Regione Sardegna, i certificati vaccinali attraverso una procedura digitale interoperabile con l’app IATA che è già partita e che si estenderà a tantissime compagnie aeree entro l'estate.


La seconda azione riguarda chi sarà ammesso a bordo degli aerei senza il certificato vaccinale. Per loro è necessario svolgere il test rapido nell’aeroporto di partenza o in quello di destinazione. Questo consentirà alle strutture alberghiere candidate ad accogliere i turisti inglesi di poter dichiarare una sorta di oasi sicura dove gli ospiti non corrono rischi di contagio sin quando si mantengono all’interno delle strutture e negli spazi in concessione gestiti dagli hotel.


La terza azione riguarda invece la ragionevole garanzia di vaccinazione o di screening del personale assunto presso le strutture ricettive in modo da non interrompere la filiera di sicurezza.


Qualcuno dirà: ma perché dobbiamo fare tutto questo casino?

Quanto valgono in termini numerici gli inglesi che potrebbero raggiungere la Sardegna, ammesso che le compagnie aeree non ci facciano il bidone annullando i voli o eliminando le tratte?

Diciamo che nel 2019 gli inglesi che hanno trascorso le vacanze in Sardegna ci hanno garantito 657.389 presenze di cui 459.521 (70%) nella Provincia di Sassari con Alghero, Arzachena e Budoni che rappresentano il 75% della quota provinciale.


Tenuto conto che molte destinazioni turistiche avranno enormi difficoltà a garantire una cornice sicura in filiera stimo che la Sardegna potrebbe tranquillamente ambire a 1 milione di presenze inglesi nel 2021. E sarebbero anche altospendenti!


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