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  • Immagine del redattoreSandro Usai

Continuità territoriale: si fa presto a dire più voli e più posti.


Aerostazione di Cagliari Elmas
Aerostazione di Cagliari Elmas

Anche in questi giorni si fa un gran parlare di Continuità territoriale aerea. Soprattutto dopo le scontate e prevedibili (per me) dichiarazioni dell’ad di Aeroitalia, Gaetano Intrieri.

Della possibilità che Aeroitalia rinunciasse a Alghero e, secondo me, avremo novità anche su Olbia, ne avevo accennato in un mio post su Fb del 19 maggio.

 

E io non ho la sfera magica. Osservo solo i fatti e i numeri e poi mi faccio una idea degli scenari che possono accadere.

 

In tutte le dichiarazioni dei politici, relative alla intervista di Intrieri, colgo elementi di bontà che, poi, bisogna collegare alla realtà per attuare le azioni giuste per rimuovere le distorsioni dell’impianto del bando che creano svantaggi per i passeggeri e, molte volte, anche per i vettori.

 

Certo se osserviamo i numeri molte affermazioni sarebbero da rivedere per evitare di ingannare i residenti che poi sono anche gli elettori e i non elettori.

 

Tuttavia francamente trovo davvero fuori luogo che un problema serio come la mobilità aerea diventi continuamente materia di propaganda elettorale fine a sé stessa.

 

Per comprendere lo stato in cui versa da anni il servizio di Continuità territoriale aerea è indispensabile partire dai numeri (veri).

 

In vari post ho elencato le distorsioni create dall'attuale bando, che è uguale ai precedenti. Umilmente, anche insieme ad altri appassionati studiosi e analisti, ho provato a suggerire il percorso per eliminare o rivedere alcuni servizi che non fanno altro che allontanare l’interesse dei vettori.

 

A poco è servito presentare in contesti importanti i dati provenienti da fonti pubbliche.

 

 

I dati. Oggi, si stima che i 2/3 dei residenti volano in Libero mercato. 

I voli in Libero mercato hanno Load factor (numero di posti occupati rispetto ai posti offerti) medio migliore di quelli in Continuità territoriale. Per fare un esempio la Continuità territoriale per le rotte Cagliari-Fiumicino e Cagliari-Linate vale, rispettivamente, il 79% e 75,4%.

Se lo paragoniamo al valore ottenuto da Ryanair per le tratte simili, Ciampino e Bergamo, ITA è sotto, rispettivamente, di 11 e 13 punti percentuali.


È come se i voli in Continuità territoriale siano meno attrattivi di quelli in Libero Mercato.

 

La conseguenza di questo quadro è che ITA è costretta a migliorare i ricavi spremendo i passeggeri non residenti che, secondo le stime, valgono il 40% del totale trasportato su Fiumicino e il 45% su Linate.

Di fatto siamo davanti a un controsenso: la Continuità territoriale siccome parte dal blocco delle tariffe per i residenti finisce che deve recuperare reddittività operando una tariffa in libero mercato più alta della concorrenza per mitigare così le perdite in quelle tratte che risultano con un Load Factor basso, tipicamente sotto l’80%.

Tenete conto che su Cagliari ITA opera con il 38% di tratte in perdita sulla direttrice per Fiumicino e il 46% sulla direttrice per Linate, operate con un Load Factor sotto l’80%.

Di fatto il vettore che opera in Continuità territoriale si vede compresso per la quota del 60% dei passeggeri ai quali applica la tariffa imposta dal bando e poi propone tariffe libere per la quota (40%) di non residenti che gli consentono di aumentare il valore della tariffa media ponderata.

 

Diciamo che non è facile far tornare i conti!

 

Un vettore aereo che opera in Libero Mercato invece può sfruttare tutta la disponibilità dei posti disponibili per arrivare a stabilire la migliore reddittività di tratta applicando in modo dinamico tariffe per ogni singolo posto offerto. Questo spiega il motivo per cui Ryanair quando vuole spingere una tratta applica anche prezzi molto bassi per rifarsi, poi, con la classe di passeggeri che prenotano nei giorni a ridosso della partenza. Il risultato pratico è che in questo modo il vettore appare forte nell’offerta commerciale.

 

Nella realtà accade che un vettore come Ryanair, oggi, ha il prezzo dei biglietti più competitivo su moltissime rotte senza distinzione tra residenti e non residenti.


La lamentela della mancanza di posti. Sulla questione della mancanza dei posti tante volte riproposte anche nei media locali la questione appare davvero chiara se analizziamo i dati.

 

Se prendiamo Cagliari i dettagli di traffico mostrano che ITA, su Roma e Milano, ha una percentuale di voli, occupati al 100%, del 7% circa rispetto al totale dei movimenti. In termini assoluti significano 700 voli su un totale di 10.000 movimenti.

Tenete conto che Ryanair, calcolato sul totale dei voli operati da Cagliari non arriva all’1% di voli completi al 100%. In altre parole, sarà molto difficile che un passeggero si lamenti per mancanza di disponibilità di posti nelle tratte operate dal vettore irlandese.

 

Sappiamo tutti che quando un volo è completo scompare dalla possibilità di scelta e questo comporta un grande fastidio da parte dei passeggeri perché non trovano il volo disponibile rispetto alle loro esigenze.

 

Dal punto di vista del funzionamento delle prenotazioni il volo completo genera un certo numero di dinieghi (KO) che poi diventano le voci, le urla e le lamentele che leggiamo nei social e nei media locali.


Conoscere questo dato è molto importante perché consentirebbe alla Regione Sardegna di comprendere il valore del dimensionamento dei posti offerti e quindi del tipo di aeromobile necessario.

Soprattutto lo studio dell’andamento del flusso passeggeri ci consente di conoscere anche gli orari più coinvolti nei picchi.

 

Sempre prendendo in esame Cagliari i dati ci indicano che il volo delle 18.30 e delle 20.40, provenienti da Roma, pesano oltre il 70% del totale dei voli completi.

 

Sempre da Cagliari i voli in partenza la mattina e il tardo pomeriggio pesano oltre il 74% dei voli completi.

 

La gestione dei picchi di traffico è una delle situazioni più complicate da risolvere dal punto di vista trasportistico. E questo andrebbe spiegato ai residenti.

 

Se ora prendiamo in esame la situazione generale, seppur il fenomeno rilevato dei voli completi sia grave, i posti offerti sono molto di più dei posti occupati.


Forse è il caso di spiegare ai passeggeri che sui voli citati è meglio prenotare per tempo altrimenti il rischio di non trovare posto è reale.

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