In una recente audizione informale alla Camera dei Deputati, il presidente Cristian Solinas ha illustrato, brevemente, i principi su cui si dovrebbe basare la Continuità territoriale sarda.
Diciamo subito che nelle dichiarazioni del Presidente non c'è traccia dei residenti che viaggiano sulle rotte in Libero mercato e che andrebbero rimborsati almeno con gli stessi criteri riservati ai passeggeri che volano sulle rotte onerate su Fiumicino e Linate.
Solinas è consapevole che molti residenti utilizzano rotte più comode per raggiungere il Continente. E questo lo porta, convintamente, ad affermare che bisogna aprire un confronto con la Commissione affinché conceda spazio per una Ct estesa verso direttrici strategiche. In passato avevamo già sperimentato la Ct2 che prevedeva rotte verso:
· Alghero-Bologna e viceversa
· Alghero-Torino e viceversa
· Cagliari-Bologna e viceversa
· Cagliari-Torino e viceversa
· Cagliari-Firenze e viceversa
· Cagliari-Verona e viceversa
· Cagliari-Napoli e viceversa
· Cagliari-Palermo e viceversa
· Olbia-Bologna e viceversa
· Olbia-Verona e viceversa
Nell'audizione Solinas non spiega come questo principio, che lui chiama "zoccolo duro", si concili con l'attuale situazione di mercato che vede Ryanair, Volotea, easyJet occupare le stesse rotte.
Tra le richieste più interessanti presentate da Solinas spunta nuovamente la tariffa unica per residenti e non. Dico solo che se fosse percorribile l'avremmo vista nel bando sulla Continuità territoriale aerea per Comiso.
E poi c'è un Ma grande come una casa a cui il Presidente dovrebbe rispondere: faccia il nome di un potenziale vettore disposto a operare in regime di Ct con una tariffa Non residente compressa verso la tariffa residente. Altrimenti il rischio reale è che il bando vada deserto.
Per spiegare questo dubbio basterebbe che Solinas guardasse i Ricavi ottenuti dai vettori ITA e Aeroitalia per rendersi conto che la Continuità territoriale dei sardi la stanno pagando i Non residenti grazie al monopolio sulla rotta e al prezzo libero senza tetto.
Infine, la questione frequenze e posti offerti.
Su questo punto l'idea di Solinas, di proporre un aumento di frequenze su Roma e Milano, è naufragata davanti alla visione della Commissione che l'ha bocciata nel metodo e nel merito.
Il motivo lo spiega lo stesso Solinas durante la sua audizione.
“… nelle ultime trattative che si sono tenute per la creazione dei bandi della Continuità territoriale l'Unione europea ha preteso che il calcolo dei posti offerti non si facesse per aeromobile e quindi per frequenza come abbiamo sempre richiesto ma per sedile. Spiego meglio questo passaggio. Noi (la Regione) abbiamo sempre detto che non possiamo tenere disconnessa dalla terraferma un lembo di Europa che si trova distante e separato dal mare. Per questo puntavamo a garantire un numero di frequenze tali per cui non ci sia mai un vuoto per più di tre ore di connessione. Questo ci portava ad avere ad esempio sulle rotte Cagliari-Roma o Cagliari-Milano 11, 12 e anche 13 frequenze in alcuni periodi dell'anno. Gli uffici dell'Unione, invece, hanno introdotto un calcolo differenziato che ha determinato quanti passeggeri (residenti e non residenti) hanno volato su quella rotta, la capacità del singolo aeromobile, ad esempio se mettiamo un Airbus 320, che sono quelli ordinariamente in servizio nella compagnia nazionale, e ci dice che non c'è bisogno di avere 11 frequenze ma sono sufficienti 6 frequenze perché riescono a garantire il numero di posti necessari a far volare tutti. Ora questa impostazione chiaramente ha dei limiti evidenti da un lato allontana le isole dalla terraferma perché favorisce che ci siano dei buchi tra una frequenza e l'altra e, molto importante, non tiene conto della domanda potenziale e cioè del fatto che i viaggiatori sono costantemente in aumento"
Link registrazione audizione https://webtv.camera.it/evento/23378
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