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Immagine del redattoreSandro Usai

Come l’eliminazione della tassa d'imbarco può incidere sulla concorrenza e sul lavoro.


Con il post di oggi vi propongo la 2a parte sul tema della eliminazione dell'addizionale comunale. Domani, venerdi, pubblicherò la 3a parte dedicata alle ricadute che si avrebbero sulla Continuità territoriale.


Come l’eliminazione dell’addizionale d’imbarco può incidere sulla concorrenza.

Se guardiamo i fatti che hanno portato all’eliminazione del pagamento dell’addizionale d’imbarco da parte delle Regioni Friuli Venezia Giulia, per l’aeroporto di Trieste, e della Calabria, per gli aeroporti di Reggio, Lamezia Terme e Crotone, emerge che il più combattivo sostenitore che si oppone al balzello è Ryanair. Gli altri vettori non parlano o parlano poco.

 

Vi siete chiesti il motivo?

 

I signori di Ryanair prevalgono nei cieli italiani garantendo a milioni di passeggeri la mobilità aerea nazionale e internazionale. Oggi il vettore irlandese sfoggia una presenza di aeromobili basati su vari aeroporti italiani che li porta a determinare, a volte anche con la minaccia, il successo o la morte di un territorio.

In altre parole, Ryanair ha la possibilità e la capacità tecnica di offrire l’apertura di nuove rotte e di garantire un rilevante flusso di passeggeri.

Ecco perché l’eliminazione dell'addizionale comunale con la prospettiva di crescere di 1,7 milioni di passeggeri proietterebbe Ryanair a diventare il principale vettore con una quota che supererebbe il 50% sull’intero volato. Oggi già lo supera su Cagliari e Alghero.

Se si verificasse questo scenario in un contesto a bassissima concorrenza significherebbe affrontare un rischio enorme in termini di servizi offerti, frequenze, tariffe in mano a un unico vettore.

Ecco perché prima di parlare di eliminare l'addizionale bisogna valutare come correggere le conseguenze.

 

Come l’eliminazione dell’addizionale d’imbarco può incidere sullo sviluppo del lavoro.

Le dichiarazioni giunte in questi giorni da parte di Ryanair in merito alla possibilità di espandere di ulteriori 2 milioni i posti offerti da e per la Sardegna costituiscono un richiamo interessante che tocca le sensibilità delle organizzazioni sindacali e padronali che operano nelle filiere aeroportuali, del turismo, dei trasporti locali e per la mobilità dei residenti.

 

Diciamo che i sindacati sono sicuramente interessati a questa prospettiva di crescita che porterebbe l'aumento del numero di addetti che si occupano di soddisfare i servizi aeroportuali rafforzando il sindacato al tavolo negoziale con i gestori e con le società incaricate, interne e esterne.

Più addetti, più economia, più scambi significa anche aumentare il valore aggiunto creato dall’aeroporto che va ad alimentare il conto satellite e il PIL diretto e indiretto.

Il risultato atteso sarà ancora più interessante se l’espansione dei posti offerti si sviluppa nella stagione invernale IATA perché consentirebbe di allungare o confermare i contratti di lavoro di molti impiegati mantenendo un buon livello di inclusione e mitigando gli aspetti di precariato.

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