La Sardegna sta vivendo un momento difficile a causa della mancanza di turisti, soprattutto stranieri. Eppure i Comuni (Alghero, Siniscola, Villasimius, Fluminimaggiore, Buggerru, Arbus, Guspini), la Regione per l'isola, solo per citarne alcuni, si sono attivati nella produzione di spot video per la promozione turistica.
Pubblicare uno spot per la promozione turistica è un'opera autoreferenziale che rafforza il rapporto tra la Pubblica amministrazione e il territorio (residenti e imprese) creando un Wow, Like o Love nei residenti e nei turisti.
Chiediamoci se può anche aiutare a vendere la Destinazione?
Penso che ci dobbiamo interrogare se questa forma di promozione, associata alle altre azioni di comunicazione presenti nei canali social e web, sia davvero influente nelle scelte dei turisti raggiunti dallo spot. Soprattutto è interessante verificare la reazione emotiva e quella razionale entrambe coinvolte nella fase decisionale del turista e del visitatore.
A queste iniziative è indispensabile associare anche la verifica e il monitoraggio degli elementi di turisticità offerti: attrattori, servizi, fruibilità, accessibilità, disponibilità.
A meno che il videospot non voglia essere solo autocelebrativo di qualcuno o di qualcosa dovrebbe supportare il posizionamento della Destinazione favorendo la conversione all'acquisto.
Per un'Amministrazione pubblica, che investe i soldi di tutti i cittadini a favore di un comparto economico primario, come è il turismo, dovrebbe essere un normale atto di responsabilità verificare l'efficacia delle sue azioni.
Ma oggi mi voglio limitare a esaminare il collegamento che si stabilisce tra il messaggio di uno spot promozionale e l'offerta turistica presente nel territorio e come essa opera in connessione con il sistema locale e regionale.
Incominciamo col dire che lo spot è una forma di comunicazione positiva messa in atto per richiamare l'attenzione del turista a favore di un luogo o di un prodotto. L'esperienza ci dice che se non hai costruito una reale offerta turistica lo spot non converte e perde l'efficacia in brevissimo tempo finendo negli archivi di YouTube.
L'offerta turistica è tale se è disponibile per l'acquisto o meglio ancora se fa parte di un sistema integrato di offerta verificato e aggiornato.
Poi come tutti i servizi/prodotti offerti va verificata e monitorata costantemente vista la liquidità del mercato.
Se l'offerta del servizio/prodotto è in mano all'Ente pubblico bisogna riporre ancora maggiore attenzione al suo modello organizzativo. Mi riferisco alla fruizione dei luoghi della cultura e beni ambientali soprattutto quando sono dati in concessione.
Un esempio per tutti è la prenotazione della visita del museo via web, di un bene ambientale come una spiaggia o monumentali come le grotte.
Ognuno di questi prodotti dev'essere accompagnato da servizi collegati quali accessibilità intesa come accesso fisico e dei contenuti, bagni puliti, cartellonistica adeguata, sicurezza, decoro.
Insomma come possiamo capire il turista fruisce e, spesso, paga una serie di servizi/prodotti resi disponibili, fruibili, acquistabili, offerti dagli operatori pubblici e privati che devono essere disponibili su piattaforme digitali di promozione e commercializzazione.
In mancanza di questa formula organizzativa, che ha forti benefici economici diretti nel territorio, lo spot, quando aiuta a monetizzare, favorisce più le piattaforme di intermediazione che si comportano come l'orso che aspetta il salmone durante la risalita nel fiume per andare a deporre le uova.
Ecco perché bisogna rafforzare i turismi disponibili in un territorio (comunale) che sono le leve che compongono la destinazione seguendo un rigoroso protocollo di qualità nella loro definizione.
Allora sì che lo spot (se realizzato bene) diventa una ulteriore spinta e una leva emozionale che invita il turista a consultare il sito web che raccoglie (tutta) l'offerta turistica spronandolo all'acquisto.
Non è difficile implementare questi processi che includono una forte collaborazione tra pubblico e privato. Ci vuole un po' di impegno e serietà d'intenti per migliorare l’approccio e cogliere i grandi cambiamenti in atto che devono essere affrontati con lucidità per evitare che assumono un connotato minaccioso per il futuro.
Se vogliamo diventare adulti nella gestione dei turismi e del rapporto con i turisti questo è il momento di agire pretendendo alla politica regionale una presenza e un comportamento maturo, lucido e responsabile che proietta lo scenario di sviluppo almeno a 5, 10 anni, e ai privati e alle loro rappresentanze di elaborare proposte e comportamenti diversi da quelli mostrati finora che si sono limitati a alimentare il proprio orticello trascurando il resto degli elementi di turisticità presenti nell'isola.
Un'ultima nota. Verificate in quali canali e siti sono stati pubblicati gli spot! In questo modo potrete farvi un'idea della loro efficacia oltre l'annuncio del lancio.
La Sardegna ha tutte le carte per giocare la partita del futuro. La rete d'imprese Media per il turismo l'ha capito e vuole esserci.
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