È sempre più profondo il solco che separa le posizioni di Antonio Moro, assessore regionale ai trasporti, e il Fondo F2i e Sogaer.
Se continua così finirà sicuramente per essere dibattuta in un’aula di tribunale! Con grave pregiudizio per il futuro dei servizi di mobilità aerea.
Leggendo gli articoli sui due quotidiani iperlocali mi colpisce lo spazio che viene dato alle opinioni per demonizzare o santificare F2i che, dico io, legittimamente cerca di conquistare il dominio della gestione delle tre infrastrutture aeroportuali isolane in linea con il loro piano di sviluppo.
Raramente ho assistito a strategie di Gruppi finanziari che demordono dallo sviluppare i propri interessi espansionistici quando ritengono che la politica sia debole e l’opinione pubblica apatica rispetto all’operazione. Le sortite sono sempre dietro l’angolo, soprattutto quando sono in arrivo nuove elezioni regionali.
Eppure, tornando ai fatti, secondo me, la questione più importante non è tanto il timore che F2i occupi le tre società di gestione, includendole in un’unica Governance, che inevitabilmente andrà a modificare i connotati della mobilità aerea per i residenti e per i non residenti in una logica di vantaggio economico finanziario che potrebbe andare a discapito della comunità.
L'aspetto più controverso di questa operazione è rappresentato dal fatto che la Camera di Commercio di Cagliari-Oristano, tramite il progetto in corso, ha l'obiettivo di diventare il secondo socio, seppur di minoranza, ma con una quota prevista intorno al 40%, della costituenda newCo e quindi in grado di incidere nelle decisioni di sviluppo dei tre territori connessi, per interesse, agli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero.
Rispetto alle affermazioni contenuti anche su L’Unione Sarda di oggi, che ospitano opinioni che puntano a demolire F2i, ritengo che il pericolo più grosso per il futuro dell’isola sia proprio il fatto che se va in porto l’operazione disegnata da Maurizio De Pascale e dagli uomini di F2i ci ritroveremmo un soggetto territoriale del sud, qual è la Camera di Commercio, prepotentemente arroccata in posizione di comando e in grado di incidere nella gestione dei lavori di sviluppo previsti in previsione degli ampliamenti dei tre aeroporti. Insomma, è il business che sta generando questo obbrobrio e non gli interessi dei sardi.
È proprio questa circostanza che immagino sta irritando il nord Sardegna e l’assessore Moro che vede, secondo me a ragione, il pericolo di consegnare il futuro del trasporto aereo in mano a soggetti che non garantiscono equilibrio nel posizionamento strategico dei tre scali. Anzi il dubbio si rafforza a causa della risaputa e riconosciuto intreccio azionario che anima i vari soggetti coinvolti in questa partita e il presidente De Pascale.
Alla luce di questa situazione è evidente che, a mio avviso, bene farebbe la Camera di Commercio di Cagliari-Oristano a recedere dal proprio intento ridimensionando la smania espansionistica di voler comandare anche sui due aeroporti del nord Sardegna.
Penso che a De Pascale non gli rimane che compiere la mossa più genuina e saggia: mettere a bando la cessione delle quote mantenute in Sogaer attraverso un’asta pubblica in modo da lasciare spazio ad una soluzione trasparente del passaggio di quote.
Se le parti coinvolte capiranno che questa soluzione è la più corretta si potrà avviare la gara per la cessione del pacchetto in mano alla Camera di Commercio. Se, poi, vincerà F2i nessuno potrà dire che è stato fatto un inciucio per colpire la Sardegna e i sardi.
A molti non piacerà nemmeno questa soluzione che ho prospettato perché sono strenui sostenitori che l’aeroporto di Cagliari deve rimanere in mano pubblica. A questi signori voglio ricordare che la storia, che ho ricostruito nel post precedente, dimostra che la Camera di Commercio è un ente pubblico dotato di autonomia funzionale esattamente come le Università, etc. Entrambi queste istituzioni non rappresentano i cittadini. E infatti sono noti gli abusi nella gestione per entrambi gli Enti che sono meno controllabili rispetto agli organi politici di rappresentanza democratica, quando funzionano.
L’unico soggetto che potrebbe fare da pacere e mettere d’accordo le varie parti potrebbe essere la Regione Sardegna che entrando nel pacchetto azionario della costituenda newCo può garantire gli equilibri che devono essere mantenuti verso i territori interessati e i sardi residenti per accedere ai servizi aerei.
Forse è arrivato il momento di tornare a parlarsi tra le istituzioni e i soggetti interessati alla gestione dei tre scali in linea con atteggiamenti e comportamenti corretti e trasparenti. Il futuro dei sardi passa anche dalla possibilità di accedere ai migliori servizi di mobilità aerea per evitare l’isolamento sociale e economico.
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