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Immagine del redattoreSandro Usai

Aeroporti e mobilità aerea: dalla padella alla brace


Flight radar - Sardegna
Flight radar - Sardegna

Schierarsi è importante! Soprattutto se vuoi far sapere da che parte stai quando gli interessi in gioco si mescolano al potere corroso dall'ego che poco o nulla vuole intendere.


In queste ultime settimane abbiamo assistito all'entrata in campo di ulteriori soggetti interessati al futuro della Sardegna e delle sue porte di ingresso. È così che Sardiniapost si è schierata a favore della fusione dei tre aeroporti mentre L'Unione Sarda si è dichiarata contro.


È sceso in campo direttamente anche l'editore Sergio Zuncheddu, che con un editoriale apparso sul suo giornale, ha voluto far sapere che è contrario alla fusione di Cagliari nella NewCo Nord Sardegna Aeroporti. Operazione che, viste le dichiarazioni, sarebbe meglio chiamare "De Pascale".

Naturalmente l'editoriale di Zuncheddu non poteva passare inosservato. Infatti poche ore dopo la sua pubblicazione è stato subito ripreso dal direttore di Sardiniapost, Guido Paglia, che ha cercato di screditare l'editore ricordando ai (suoi) lettori la colpevole gestione del sistema informativo del Gruppo editoriale, supina alla politica del Governatore Solinas. E per svelare il motivo di questa linea editoriale ha pubblicato i contributi regionali ammessi per il sistema televisivo che fanno capo a Zuncheddu. In pratica lascia intendere che la Regione si è comprata la linea editoriale del Gruppo!


In tutta questa confusione chi ne esce sicuramente sconfitta è l'informazione e i lettori che, davanti alla polarizzazione del dibattito sul futuro dello scalo e sul diritto alla mobilità aerea, finiscono per disinteressarsi del tema e si allontanano trascurando l'importanza del contendere.


Questo modo di confrontarsi, fortemente polarizzato, lo abbiamo già vissuto durante il periodo Covid e poi per la guerra in Ucraina. E abbiamo visto che non porta lontano.


È così che anche la questione sul futuro dell'aeroporto di Cagliari, che "infiamma", visto il periodo, sta creando vere contrapposizioni tra giornali, giornalisti, associazioni di categoria che a loro volta sono divise in base all'area territoriale di competenza (vedi Federalberghi e Confcommercio). È interessante rilevare che il nord Sardegna (sindaci, associazioni di categorie, Camere di Commercio, Confcommercio) è a favore dell'operazione di fusione di Alghero con Olbia e della successiva acquisizione di Cagliari.


Leggendo le varie ragioni, più ideologiche che tecniche, del pro e contro la fusione, emerge l'eccessiva semplificazione che si fa di una questione così delicata che meriterebbe un approfondimento tecnico e politico impostato sulla trasparenza e buon senso evitando i totem ideologici.

Invece il dibattito in atto punta a esaltare le mere questioni di principio "fusione Sì, fusione No", "F2i è un fondo speculativo", "gli aeroporti sono le porte di ingresso all'isola e vanno mantenuti a gestione pubblica", "Cagliari è in utile", "non si può vendere un bene pubblico", "se si vuole vendere ci vuole una procedura a evidenza pubblica", e così via.


Sino ad oggi si è cercato di fare leva sull'opinione pubblica spingendola a schierarsi non sulla base degli elementi fattuali ma sull’attribuzione del “buono” e “cattivo”.

E naturalmente il cattivo di turno, a seconda delle tesi, è F2i, la Regione con la sua incapacità politica, la Camera di Commercio di Cagliari Oristano con il suo Presidente.


Se analizziamo i fatti degli ultimi decenni ritengo di poter affermare che nessuno dei soggetti citati è esente da colpe davanti ai sardi che vogliono esercitare un diritto naturale sancito anche in Costituzione: quello di viaggiare senza limitazioni e secondo tariffe che non mettano fuori mercato la nostra economia.

Purtroppo, ad oggi nessuno dei soggetti coinvolti mi sembra che si stia adoperando per garantirci il diritto alla mobilità. Soprattutto non parlano di progetti concreti, attuabili, e immediatamente realizzabili.


Per chi sostiene che la gestione pubblica è meglio di quella privata vorrei ricordare che la gestione di Sogaer, a cura della Camera di Commercio di Cagliari Oristano, è piena di incongruenze e cattivi esempi. Lo stesso possiamo dire della gestione privata che certamente non ha a cuore il benessere dei residenti se dovesse rinunciare agli utili e ai dividendi per i suoi azionisti.


Se poi guardiamo le gestioni aeroportuali dove la Regione ha potuto governare con la maggioranza direi che il quadro è completo e il giudizio poco lusinghiero.


Insomma la scelta rischia di orientarsi su chi è meno peggio!


Ogni soluzione che si adotterà per la governance dell’aeroporto di Cagliari e degli altri aeroporti isolani richiede un controllo e monitoraggio continuo e in tempo reale che garantisca ai sardi la ragionevole certezza che non sarà calpestato i loro diritto alla mobilità, mantenendo uno sguardo attento agli investimenti pubblici necessari per fronteggiare gli appetiti dei vettori.


Nelle settimane scorse ho avuto modo di presentare all’assessorato regionale ai trasporti una piattaforma applicativa che consente di monitorare le necessità di viaggio dei residenti e non residenti. Grazie a questa soluzione, che deve rimanere aperta alla consultazione di tutti gli stakeholder, comprese le associazioni di tutela dei consumatori, è possibile capire le tendenze dei viaggiatori, le necessità operative di chi deve spostarsi, i disservizi (ritardi e cancellazioni), la spesa puntuale nel caso si desideri rimborsare una quota del biglietto ai residenti, le necessità di aumentare le frequenze o le capacità di posti offerti.

Insomma, gli strumenti operativi non mancano per affiancare la Regione nella governance ordinata dei diritti alla mobilità aerea e navale.


È per questo che, oggi, con un po' di delusione, mi sto convincendo che comunque vada a finire, per noi cittadini al massimo potremmo dire che siamo passati dalla padella alla brace.

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