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Immagine del redattoreSandro Usai

20 milioni di euro per il borgo di Sardegna


Copertina trasmissione sui Borghi - RAI
Copertina trasmissione sui Borghi - RAI

Il ministro Dario Franceschini ha deciso: “Darò 20 milioni di euro, provenienti dal PNRR, a ogni Regione per valorizzare il borgo che la rappresenti.”


L’idea non è cattiva e si oppone a finanziamenti a pioggia che alla fine non producono niente di superlativo e appiattiscono la competitività.

Da qui a breve, quindi, anche la Regione Sardegna sarà chiamata a indicare il sito dove vuole investire il tesoretto proveniente da Roma.


Immagino già la lotta che si sta per scatenare tra i vari assessori che immaginano la Capalbio sarda. Il luogo dove quelli come loro desiderano, ambiscono, conquistarsi uno spazio dove dimostrare l’appartenenza, la discendenza, la sardità che va molto di moda in questi giorni.


Chissà se i sardi si potranno esprimere, oltre la legittima tifoseria, per indicare in modo serio un luogo adatto a rappresentare la nostra storia, cultura, identità. In tanti ci sperano ma sappiamo bene che se dobbiamo chiedere a tutti i sardi chi sceglierebbero come borgo per rappresentare la Sardegna risponderebbero a colpo sicuro: Su meu!


Ecco che finisco sempre per dare ragione a Gianni Chessa che si lamenta de is troppu concas e is pagu berrittas.


Certo che non ci voleva in questo momento storico, che vede la Giunta impegnata a sistemare i nomi dei baciati dalla politica nei post-it, anche questa rogna di dover decidere la destinazione di 20 milioni di euro da destinare ad un singolo borgo. Dovremmo accontentarne uno per scontentare gli altri 376! Una seccatura che non ci voleva!


La soluzione arriva come un fulmine! L’assessore più cartonato si ricorda di un articolo presente nella disapplicata legge regionale sul turismo. Senza dire niente a nessuno dei suoi colleghi corre direttamente dal Presidente: "Christian ho la soluzione sulla rogna che ci è arrivata da Roma per la selezione del borgo sardo. Noi siamo per il Borgo diffuso! Lo prevede la legge regionale sul turismo che introduce l’Albergo diffuso e l’Ospitalità diffusa. Mi segui? Cess, chiama a Dario e digli che in virtù del nostro Statuto autonomistico noi non abbiamo un borgo ma un borgo diffuso."


E tutti vissero felici e contenti!



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