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  • Immagine del redattoreSandro Usai

I risvolti sociali della Continuità territoriale aerea.

Aggiornamento: 19 ago


Nel precedente post, se non l'avete letto vi invito a farlo, ho trattato quali conseguenze ci dobbiamo attendere, rispetto alla situazione attuale, dal punto di vista delle frequenze dei voli e dei posti offerti con l'ingresso di Aeroitalia nella gestione del servizio della Continuità territoriale aerea. In quel caso ho utilizzato i dati di Cagliari.


L'analisi ha messo in evidenza che nel 2023 ITA ha svolto in più, rispetto al bando, 721 voli su Roma Fiumicino e 1.114 su Milano Linate.


Oggi vi propongo un'altra chiave di lettura della situazione che ci dobbiamo attendere, a partire dal 26 ottobre prossimo, se Aeroitalia si atterrà al bando.


La prima conseguenza sarà una riduzione delle attuali frequenze su Roma e Milano, tenuto conto che quelle attuali rilasciate da ITA non sono giustificate rispetto al traffico totale passeggeri residenti e non residenti.

Ecco perché è ragionevole pensare che Aeroitalia punterà, inizialmente, a limitarsi a fornire le frequenze previste dal bando garantendo, peraltro, un numero più elevato di posti offerti dovuto alla maggiore capienza dei suoi Boing 737 rispetto agli Airbus 320 di ITA. La tensione con l'assessore Manca probabilmente è nata anche per la questione delle frequenze.


Ecco le principali conseguenze che si verificheranno se Aeroitalia si atterrà al bando:

  1. Le società di handling dovranno ridurre il personale per l'assistenza a terra.

  2. Il gestore aeroportuale dovrà rinunciare alle tasse di approdo e decollo.

  3. Le società che forniscono il carburante diminuiranno i rifornimenti.

  4. L'ENAV perderà i ricavi per l'assistenza in aerovia.



Insomma sono davvero tante e notevoli le ricadute negative che ci dobbiamo attendere su questi servizi tenuto conto dei numeri in gioco.


Di contro tutto questo potrebbe essere compensato dalla necessità di Aeroitalia di strutturasi su Cagliari aprendo la Base.

Ogni velivolo basato ha necessità di 25, 30 persone tra personale di bordo e di terra.

Teniamo conto che ITA pur avendo 3, 4 aerei in sosta ogni notte a Cagliari non ha mai dichiarato Base preferendo far ruotare gli equipaggi e ospitandoli in hotel con ricadute occupazionali minime nel territorio.

Per capirci, Volotea che ha appena dichiarato la chiusura della Base a Cagliari manderà a casa cinquanta persone.


Insomma se la Regione saprà muoversi in questo intricato mondo potrebbe portare a casa un accordo dignitoso e con un saldo positivo in termini occupazionali.

Credo che il dramma toccherà più i sindacati che si ritroveranno coinvolti in vertenze per tutelare i lavoratori dell'handling a fronte di assunzioni del personale navigante che nelle low cost rimane poco incline a iscriversi ai confederali.


Ecco perché alla luce di queste considerazioni si possono capire anche le dichiarazioni fatte dai sindacati sull'aggiudicazione del bando a Aeroitalia che è vista come un soggetto lontano dalle logiche sindacali che invece hanno pervaso Alitalia prima e ITA ora.


Concludo con l'auspicio che la Regione apra un tavolo di monitoraggio proattivo in tempo reale del servizio erogato a passeggeri per tutte le tratte in Continuità territoriale e in Libero mercato. Sarebbe già questo un grande passo in avanti.


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