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Dateci i dati!


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Scusi mi può mostrare come ha ottenuto quei dati?


Guai a fare domande di questo genere perché è certo che irritiamo il nostro interlocutore rischiando di passare per reazionari di cellule eversive, che campano all'ombra di Facebook che le mantiene vive per agitarle contro l'autoreferenzialità delle istituzioni pubbliche e private.


Se chiedi i dati perché ritieni di poter dare un contributo e fornire una chiave di lettura ai fatti vieni tacciato di arroganza e vieni attaccato e redarguito a reti unificate dal virus malevolo che colpisce i funzionari che, spesso, obbediscono a logiche opache e carrieristiche.


Sento le campane a morto che annunciano la fine del pensiero critico, che è il contrario del pensiero unico. Eppure in tanti evocano il pensiero critico e lo richiamano per garantire la crescita di un popolo consapevole e democratico anziché bue. Invece ultimamente stiamo assistendo al fenomeno della infodemia grazie alle trasmissioni ammaestrate a parlare del nulla.


Chi critica in genere “Il sistema”, e soprattutto quelli che vogliono capire meglio che cosa sta accadendo e come è gestita la fase Covid-19, e non solo, sono mal sopportati dalla politica e dalle loro guardie del corpo che spesso sono le stesse persone cresciute e avanzate in ruoli apicali pubblici grazie alla politica che li nutre di principi e modi di fare compiacevoli a vantaggio delle loro carriere. In pratica una grande Conf…, come ho già avuto modo di scrivere in questo blog, prodiga di messaggi ma resistente a mettersi in discussione e contraria ai confronti. Gli ultimi fatti a cui abbiamo assistito a proposito sono esempi freschi che ci confermano questa verità.


È così che prendi atto di non poter avere i dati grezzi sulle rilevazioni che alimentano i 21 indicatori predisposti dal Governo per gestire il Covid-19. Eppure quei dati ci toccano profondamente perché determinano il nostro livello di libertà a tutela della salute.


Studiare i dati è indispensabile anche per capire le metodologie di raccolta e qualificazione.

Visto quello che è accaduto in Sicilia, dove hanno gonfiato i posti letto per evitare di essere inseriti in area rossa, è necessario che lo Stato tuteli i cittadini e crei delle norme penali ad hoc che puniscono i responsabili della truffa sui dati colpendoli anche in sede civile.


Se qualcuno non ci ha fatto caso di quanto importanti siano i numeri in questa fase basta citare la lettura della temperatura: sino a 37,4 sei in arco verde, a partire da 37,5 sei in arco rosso e vieni scartato. E così via con l'indice Rt che viene citato regolarmente. Peccato che non tenga conto del "sommerso" e cioè delle tante persone che non dichiarano i sintomi per paura di perdere il posto di lavoro o la libertà di poter uscire. Magari se controlliamo il dato di vendita della tachipirina il fenomeno potrebbe essere stimato.


Se poi vuoi capire che cosa significa la frase "I Pronto soccorsi sono in sofferenza" come a rappresentare un elemento indefinito anziché la sofferenza vera che tocca i pazienti costretti a rimanere in ambulanza per ore in attesa di essere visitati.

Anche qui se avessimo i dati potremmo misurare il livello di servizio (SLA) erogato ai pazienti e capire se l'organizzazione della sanità risponde con efficacia. Sempre i dati ci mostrerebbero come stanno davvero i fatti e anche i giornalisti potrebbero essere più efficaci nel loro racconto.


Mi fermo qui per non tediarvi ma credetemi: senza i dati (resi leggibili ai computer) per capire il quadro della nostra società la democrazia è seriamente a rischio e in pericolo.

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