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  • Immagine del redattoreSandro Usai

Che c'entra il turismo con la Continuità territoriale aerea?


Mucca da mungere
Il Turismo? È una mucca da mungere

Il Presidente Solinas si sorprende per l'aumento sproporzionato dei prezzi dei biglietti aerei che le Compagnie esigono ai poveri passeggeri residenti, che non trovano posto nei voli in Continuità territoriale di rientro da Milano e Roma, e non residenti che desiderano trascorrere un periodo di vacanza in Sardegna durante la Pasqua.


Forse si aspettava che la Pasqua trasformasse i CEO di queste aziende in benefattori.

Naturalmente il Presidente finge! Infatti era scontato e prevedibile che il fenomeno speculativo messo in atto per il periodo di Pasqua esplodesse per la mancanza di una vera politica dei trasporti.


Anche la sollevata di voci da parte delle associazioni che rappresentano le filiere turistico-alberghiere sorprende visto che la commedia va in onda ogni anno e puntualmente non trova una soluzione.

L'interesse che le varie Conf... manifestano per il tema dei trasporti aerei è lodevole ma privo di forza risolutiva. Per affrontarlo, infatti, le rappresentanze dovrebbero liberarsi del peso che la politica ha al loro interno e perseguire gli interessi dei loro associati che sono gli stessi dei sardi.


Ma la domanda che dobbiamo porci è:

Che c'entra il turismo con la Continuità territoriale aerea?

La formula utilizzata dalla Regione Sardegna, per garantire la mobilità aerea ai residenti, prevede Oneri di Servizio Pubblico (OSP) e rotte in esclusiva su Milano Linate e Roma Fiumicino.

L'occupazione dei posti dei residenti, rispetto alla capienza degli aeromobili utilizzati in Ct, si mantiene, mediamente, al 50 percento. L'altro 50 percento dei posti è disponibile per il restante pubblico di passeggeri non residenti che in aggiunta agli altri posti in libero mercato, negli anni scorsi, erano indispensabili per garantire ai turisti la possibilità di raggiungere la nostra Isola.


Con l'ultima versione del bando abbiamo visto un cambio importante di strategia che ha visto la decurtazione di circa 215.000 posti offerti per l'aeroporto di Cagliari, rispetto al 2019.

A parità di domanda nazionale in ingresso la risposta per colmare questa differenza è venuta dai vettori low cost Ryanair, Easyjet, Wizzair, Neos che hanno aumentato le frequenze da Bergamo, Milano Malpensa, Bologna e Ciampino.

Quindi dal punto di vista del saldo dei posti offerti per i turisti è ragionevole pensare che non è cambiato molto.


È accaduto invece un corto circuito tariffario con la caduta della barriera del prezzo massimo praticabile per i non residenti, prevista nelle precedenti versioni del bando, che da ottobre 2021 non è più attiva. Questo ha fatto sì che ITA e Volotea, che hanno accettato di operare in regime di Ct rinunciando agli OSP e all'esclusiva delle rotte, potessero rifarsi con i non residenti praticando tariffe speculative e sproporzionate - come ha detto Solinas, ma ora si capisce che era prevedibile - diventando le mucche da mungere per equilibrare le perdite dovute al basso riempimento degli aeromobili nel periodo della bassa stagione turistica.


Per Ryanair, Easyjet, Wizz Air, Neos valgono le regole canoniche di mercato e la finta concorrenza si vede chiaramente se esaminiamo il prezzo del biglietto riferito al periodo pasquale. Per loro, residenti e non residenti non fa differenza!


Davanti a questa savana dei cieli è difficile per il turismo isolano riemergere dalla situazione di crisi pandemica se non si trova un modo di contingentare il prezzo dei biglietti per i non residenti. (ndr: nel precedente post "La Regione Sardegna superata dai vettori aerei" ho illustrato una soluzione che sostiene tutti i residenti che viaggiano sulla rete nazionale)


La barriera creata dal prezzo di accesso per arrivare in Sardegna inciderà sugli arrivi e sulla permanenza media. A parità di budget, una famiglia dovrà fare i conti con i maggiori costi per il trasporto e per l'eventuale auto a noleggio andando ad erodere qualche notte in hotel e un pasto in ristorante.


Questa situazione eleva l'asticella per arrivare in Sardegna con la conseguenza che è verosimile prevedere un conto satellite che vede aumentare l'incidenza delle voci sui trasporti, che sino ad oggi non superavano il 20 percento del totale di spesa, con grave danno economico per le attività produttive e per l'economia locale.


Con l'adesione di ITA e Volotea alla Ct emerge un cambio di paradigma che se da una parte dimostra, per ora, la possibilità di sostenere senza oneri finanziari per la Regione, il servizio di mobilità aerea per i residenti, dall'altra obbliga la stessa Regione a vigilare con impegno per evitare che questi vettori strangolino la domanda favoriti di fatto da un monopolio in libero mercato.


Quindi andrebbe ricercata una soluzione che preveda, almeno su alcune tratte, un regime di prezzo massimo capace di garantire i tour operator che necessitano di certezza dei prezzi per configurare le loro offerte a favore della Destinazione Sardegna.


In questo modo potremmo aprire al libero mercato con la Regione Sardegna che mantiene un ruolo di intermediazione, capace di incidere nelle scelte strategiche operate dai vettori sia in termini di aeroporti da servire che di prezzi da praticare ai residenti mediante bonus di sconto e ai non residenti mediante l'applicazione di una tariffa massima che dia certezze e rassicurazioni che i vettori non approfittino della situazione contingente per lucrare alle spese della Sardegna e dei sardi.

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